giustiziami » Riforme http://www.giustiziami.it/gm Cronache e non solo dal Tribunale di Milano Tue, 15 Apr 2025 11:11:37 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.1 Non abbiamo mai incontrato i ladri di prime case http://www.giustiziami.it/gm/non-abbiamo-mai-incontrato-i-ladri-di-prime-case/ http://www.giustiziami.it/gm/non-abbiamo-mai-incontrato-i-ladri-di-prime-case/#comments Sat, 12 Apr 2025 08:40:35 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=13627 Con un brutale colpo di mano il governo più a destra della storia della Repubblica ha scippato al Parlamento l’iter decisionale sul pacchetto sicurezza.
Si andava troppo per le lunghe. Un bel decreto legge e via. Giusto tre modifichine in linea con quanto indicato dal Presidente della Repubblica, per il resto il testo è identico a quello di partenza.

Dei 1500 emendamenti, delle proteste di cittadini e associazioni, delle critiche di professori ed esperti, delle preoccupazioni di osservatori nazionali e internazionali (dall’OSCE, al Consiglio d’Europa, fino alle Nazioni Unite) non se ne farà più nulla.“Abbiamo recepito varie osservazione (…) anche delle stesse opposizioni”, dice Nordio in conferenza stampa. Ma davvero? E quali?  Si sarà confuso; ci sta, del resto il testo è lungo e, come ha lui stesso ammesso, “è complicato anche leggerlo”.
Poi interviene in Senato e spiega ci spiega che in Italia abbiamo un problema: i ladri di case. Che se ne “vanno in giro con macchine costose” in attesa del momento buono per intrufolarsi nelle abitazioni. Basta un attimo di distrazione, tipo andare “a fare la spesa”, e al ritorno la casa è occupata. Denunciare? pericoloso: i ladri di case “minacciavano di ritorsioni se avessero proposto la querela”; inutile rivolgersi alla magistratura, “chiude un occhio” (“come ex magistrato mi sono sempre chiesto il perché”). Ed ecco gente “costretta a vivere in una automobile perché la casa che ha comprato con estreme sofferenze, risparmi è stata occupata da altri”.
L’italia, si sa, è il paese dei piccoli proprietari di prime case: siamo tutti in pericolo. Ecco la vera ragione dell’emergenza abitativa, non è la povertà, non è la gestione delle case popolari, non sono le speculazioni. E’ la tolleranza nei confronti dei ladri di prime case.
Sarà, ma in oltre vent’anni di difesa penale noi di ladri ne abbiamo incontrati tanti. Di macchine, di orologi, di biciclette, di soldi, spesso pubblici.
Ladri di prime case, mai.

avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini

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Perché oggi siamo contrari alla separazione delle carriere http://www.giustiziami.it/gm/perche-oggi-siamo-contrari-alla-separazione-delle-carriere/ http://www.giustiziami.it/gm/perche-oggi-siamo-contrari-alla-separazione-delle-carriere/#comments Tue, 28 Jan 2025 11:54:16 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=13571 Dicono che la riforma sulla separazione delle carriere garantirà la terzietà del giudice rispetto al pubblico il ministero, che è necessaria perché rappresenta, finalmente, l’attuazione del modello di processo accusatorio voluto dal legislatore del 1989.

Argomenti, cui, in passato, noi stessi abbiamo aderito.
Sono ancora attuali? Qual è la reale posta in gioco?  Innanzitutto una precisazione. La riforma non ha ad oggetto il problema della separazione delle funzioni (o giudice o pubblico ministero), ormai risolto dalla riforma Cartabia, ma la disarticolazione dell’organo di autogoverno della magistratura ordinaria e, soprattutto, la sottrazione ai magistrati del diritto di eleggerne i membri.
L’idea, più o meno espressa, è che la magistratura abbia dimostrato di non essere in grado di scegliersi i propri rappresentanti nell’organo di autogoverno senza finire per dividersi in correnti. Nelle correnti risiederebbe la radice di quello che è ritenuto uno dei principali mali del nostro tempo: la politicizzazione della magistratura. Indegni del metodo democratico, siano eletti a sorte.
Ora, che la magistratura subisca l’influenza della politica è cosa tanto ovvia, quanto inevitabile: politica e diritto nascono e muoiono insieme. Non solo la creazione, ma anche l’applicazione e l’interpretazione delle norme giuridiche sono frutto di scelte fatte in relazione alla vita di una comunità. Tutti i processi hanno una componente politica, più o meno rilevante: chi lo nega è ipocrita o ingenuo. Conseguentemente anche le decisioni sulla carriera dei magistrati sono, in una certa misura, atti politici.
Ma né il sorteggio, né la divisione del CSM interferiranno su questo. Quello che verrà intaccato sarà il peso della magistratura in queste decisioni, a vantaggio delle altre forze che interferiscono sulla componente politica della giustizia: potere esecutivo in testa.
E questo non solo per l’ovvia considerazione che la divisione di un corpo ne riduce il peso, ma anche perché, mentre i magistrati saranno realmente scelti a caso tra quasi 10.000 soggetti, non necessariamente interessati o capaci o adatti, i laici saranno estratti da un elenco ragionato di qualche decina di nomi scelti dal Parlamento, cioè ancora, tendenzialmente, dal Governo.
D’altro canto, dire che la separazione delle carriere serve a portare a compimento la riforma del processo in senso accusatorio significa ignorare che il modello accusatorio è stato da tempo rigettato dal sistema, sostituito da un ibrido con significative componenti inquisitorie, in cui quasi tutti i procedimenti si chiudono con modalità di definizione alternative al processo. Certo, ci sono le indagini preliminari, con la questione misure cautelari: si dice che con la separazione il gip dovrebbe essere più libero di dissentire dal pm. Possibile. Ma che indagini avremo? Sapranno (potranno) le procure resistere alle spinte o alle tentazioni della politica?
Intanto le libertà dei cittadini sono sempre più spesso insidiate da nuove, sempre più insidiose, misure di polizia (oggi se la prendono con migranti e maranza, ma domani…), rispetto alle quali le libertà dei cittadini sono infinitamente meno garantite che nel processo penale.
Soffiano venti oscuri e in tempi simili ad essere in pericolo sono innanzitutto le libertà. Con un esecutivo sempre più muscolare (del legislativo si sono da tempo perse le tracce), il potere giudiziario potrebbe essere chiamato, forse come mai in precedenza, ad incarnare la propria più autentica dimensione costituzionale, quella di garante delle libertà e dei diritti fondamentali.
Attenzione a non barattare l’indipendenza del potere giudiziario con la vittoria di una battaglia di principio. Nessuna democrazia è abbastanza consolidata da non poter essere messa in pericolo.

avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini

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Il nuovo reato sulla patente sospesa per droga non è come sembra http://www.giustiziami.it/gm/il-nuovo-reato-sulla-patente-sospesa-per-droga-non-e-come-sembra/ http://www.giustiziami.it/gm/il-nuovo-reato-sulla-patente-sospesa-per-droga-non-e-come-sembra/#comments Thu, 07 Nov 2024 20:42:29 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=13483 “Drogarsi è da coglioni, mettersi alla guida da drogati è da doppi coglioni”, così il ministro Salvini annunciava che, con la riforma del codice della strada che ora il Senato si appresta ad approvare, avrebbe finalmente fatto “ritirare la patente a chi viene trovato alla guida drogato”.

Non serviva una riforma: Salvini forse lo ignora, ma il reato esisteva già e prevede appunto, per chi sia colto alla guida in condizione di alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti, oltre alla condanna, la sospensione della patente di guida.
Allora cosa prevede il nuovo reato? La punizione non più di chi guida “sotto l’effetto” ma “dopo aver assunto stupefacenti”. Sembra una piccola differenza, ma è sufficiente per trasformare una norma in tema di sicurezza stradale nel cavallo di troia per una svolta in senso proibizionistico della nostra legislazione.
La procedura che verrà introdotta prevede che, per l’accertamento della presenza di tracce di sostanze stupefacenti nell’organismo, la polizia potrà sottoporre il guidatore a un tampone salivare. Se il test è positivo, denuncia e patente sospesa. Il problema è che non è affatto detto che chi risulti positivo ad un simile esame sia ancora sotto l’effetto della sostanza. Infatti, diversamente dall’alcool, le sostanze stupefacenti, anche le droghe leggere, tendono a lasciare nell’organismo tracce biologiche persistenti, che permangono ben oltre il tempo necessario a smaltire l’effetto: per giorni, anche per settimane.
“Se ti stronchi di canne e guidi, io ti ritiro la patente”, dice Salvini. Bene; ma così la patente la ritiri anche a chi ne ha fatto un uso moderato (o terapeutico), magari giorni o anche settimane prima di guidare.
Il fatto che al momento del controllo la persona fosse perfettamente lucida è irrilevante. Qual è il senso? Il senso c’è, ma non è quello di sicurezza che viene dichiarato. Il vero obiettivo della norma è di natura etica: punire l’uso personale.
Difficile non collegare questo intervento con la proibizione della cannabis legale, quella priva di effetto drogante, introdotta con il pacchetto sicurezza e non collocare il tutto in un disegno più ampio. Ed eccolo, il vero volto del governo più a destra della storia repubblicana: un po’ bacchettone, un po’ berbenista, un po‘ ipocrita, molto opportunista.
Il disegno di legge deve ora essere votato in Assemblea. Fino a martedì è ancora possibile presentare emendamenti. Durante l’esame in commissione solo i senatori di AVS sembrano essersi accorti del problema. Salvini a parte, veramente le altre forze politiche non vogliono intervenire per modificare una norma così illiberale?
avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini

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Dite al Ministro che nel 62% dei casi la prescrizione è prima del processo http://www.giustiziami.it/gm/dite-al-ministro-che-nel-62-dei-casi-la-prescrizione-e-prima-del-processo/ http://www.giustiziami.it/gm/dite-al-ministro-che-nel-62-dei-casi-la-prescrizione-e-prima-del-processo/#comments Mon, 05 Nov 2018 15:43:32 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=11357  

Il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio invocato dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede “è inutile perché è fatto notorio che il 70 per cento dei procedimenti penali finisce in prescrizione al termine delle indagini preliminari”. Lo scrivono in una nota gli avvocati delle Camere Penali di Milano, Como, Lecco, Pavia, Sondrio, Varese, Monza  e Busto Arsizio secondo i quali sarebbe una “riforma dannosa e anticostituzionale che renderebbe eterni i processi di primo grado”.

Le ultime statistiche ufficiali disponibili sul sito del Ministero della Giustizia danno ragione ai legali, anche se indicano con una percentuale un po’ più bassa, il 62%, la fetta dei procedimenti che spirano quasi agli albori: il 58% nella fase preliminare del giudizio più il 4% di casi che si prescrivono con le sentenze di gip e gup. Solo il 19% dei casi di prescrizione riguarda il primo grado, il 18% la corte d’appello e l’uno per cento la Cassazione.

Sempre i numeri del Ministero offrono una panoramica sulle incredibili diversità tra i vari tribunali in materia di prescrizione, difficilmente spiegabili. A Tempio Pausania la prescrizione incide nel 51,1% dei casi, a Vallo della Lucania nel 41% e a Spoleto nel 33,1%, per indicare le prime 3 sedi più colpite dal trascorrere del tempo. Le ultime in questa speciale graduatoria (Urbino, Rovereto, Napoli Nord, Aosta, Piacenza, Trento, Asti, Bolzano) sembrano essere su un altro pianeta, con percentuali di incidenza della prescrizione comprese tra lo zero e lo 0,5 per cento.  E’ il ‘fattore umano’, cioé l’organizzazione dei Tribunali, a determinare queste differenze?  Gli avvocati lombardi invitano prima di fare una riforma, definita dal Ministro e avvocato Giulia Bongiorno “una bomba atomica sui processi, a “esaminare le cause, le possibili soluzioni per le criticità del sistema e le ripercussioni negative sui cittadini” che potrebbero venire condannati a “processi eterni”.

Sembrano molto sagge  le parole scritte  dal Guardasigilli Alfredo Rocco nei lavori preliminari al suo Codice, ancora base del nostro diritto penale sebbene elaborato in epoca fascista: “Il passare del tempo influisce inevitabilmente su tutte le umane vicende , qualunque sia la valutazione che possa farsene dal punto di vista etico o razionale. Il tempo, anche se non riesce a cancellare il ricordo degli avvenimenti umani, lo attenua o lo fa impallidire. E se, di per sé, non può creare o modificare o distruggere i fatti umani, può ben peraltro, con la sua lenta e continua azione demolitrice, influire sulla vita dei rapporti giuridici che da quei fatti hanno origine”. (manuela d’alessandro)

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Fondi Expo per il processo telematico, Milano sconfitta in Europa http://www.giustiziami.it/gm/fondi-expo-per-il-processo-telematico-milano-sconfitta-in-europa/ http://www.giustiziami.it/gm/fondi-expo-per-il-processo-telematico-milano-sconfitta-in-europa/#comments Tue, 26 Sep 2017 15:10:39 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=9660

Milano battistrada nazionale del Processo Civile Telematico, Milano che a luglio faceva sapere a mezzo stampa di essersi candidata alla prestigiosa ‘Bilancia di cristallo della giustizia’, il riconoscimento del Consiglio d’Europa alla pratiche innovative che contribuiscono all’efficienza e qualità della giustizia.

Ma poi, vuoi mettere: con tutti i milioni elargiti nel nome di Expo proprio per realizzare il sogno di un processo ‘leggero’, senza straziare foreste, come si poteva non vincere?

E invece. E’ di oggi la notizia che ad aggiudicarsi la ‘Bilancia’ è il Tribunale di Catania scelto per il progetto che punta a migliorare i tempi delle procedure reative ai ricorsi dei migranti che si sono visti rifiutare la protezione  internazionale dalle Commissioni Territoriali. La proposta etnea è stata selezionata assieme ad altre provenienti dall’Azerbaijan, Bulgaria e Norvegia, scelte tra 37 candidature arrivate da 18 Paesi.

Un dubbio: e se ai giurati l’idea di consegnare una ‘Bilancia di cristallo’ a un Tribunale che ha assegnato i fondi Expo in modo così opaco, tanto da ‘meritarsi’ gli strali dell’Anac e due inchieste penali, sia apparsa un po’ comica?

(manuela d’alessandro)

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