giustiziami » concorrenza sleale http://www.giustiziami.it/gm Cronache e non solo dal Tribunale di Milano Tue, 15 Apr 2025 11:11:37 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.1 “Ci avete scippato i giornalisti”, ‘Libero’ porta in Tribunale ‘La Verità’ http://www.giustiziami.it/gm/ci-avete-scippato-i-giornalisti-libero-porta-in-tribunale-la-verita/ http://www.giustiziami.it/gm/ci-avete-scippato-i-giornalisti-libero-porta-in-tribunale-la-verita/#comments Fri, 25 May 2018 15:56:03 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=10857

“Lei è uno dei migliori giornalisti?”. Claudio Antonelli, cronista della ‘Verità’, stamattina è entrato nel  Tribunale di  Milano pensando a come rispondere a questo ingombrante quesito. I “migliori giornalisti” sono quelli che il quotidiano ‘Libero’ lamenta di essersi visto scippare dai concorrenti del ‘Giornale’ prima e  della ‘Verità’, poi, che quanto a vendita di copie se la passano decisamente meglio. Forse anche perché possono fregiarsi delle brillanti firme transfughe.

E’ una causa bizzarra e per certi versi incredibile nel mondo del giornalismo quella che, a quanto risulta a ‘Giustiziami’,  si sta giocando in tempi diversi ma con contenuti identici, davanti ai giudici civili milanesi della sezione ‘Imprese e Lavoro’.

Una prima sentenza ha già dato ragione al ‘Giornale’ e costretto ‘Libero’, che ha comunque fatto ricorso in appello, a sborsare una somma cospicua quantificata da una fonte in 120mila euro. Tra le firme sbarcate nel quotidiano che fu di Indro Montanelli figurano i capi della Cultura e degli Spettacoli, rispettivamente Alessandro Gnocchi e Valeria Braghieri.

E’ in corso la sfida tra ‘Libero’ e ‘La Verità’, il quotidiano di Maurizio Belpietro che ha portato via al primo un bel po’ di lettori dell’area di centrodestra, assestandogli un colpo micidiale in un momento già poco felice.  Addirittura, il giornale fondato e diretto da Vittorio Feltri contesta ai rivali di avvalersi di cronisti che continuano a occuparsi degli stessi temi, attingendo ad esperienze e fonti acquisite quando stavano a ‘Libero’. Tra questi, oltre ad Antonelli, il giornalista d’inchiesta Giacomo Amadori.

Insomma, un caso di ‘concorrenza sleale’ per ‘Libero, che invoca  l’articolo 2598 del codice civile la cui violazione è prevista anche per chi “compie atti idonei a creare confusione con i prodotti e con l’attività di un concorrente”. ‘Libero’ si è scoperto poco liberista. (manuela d’alessandro)

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UberPop? Peggio di un tassista abusivo, parola di giudice http://www.giustiziami.it/gm/uberpop-peggio-di-un-tassista-abusivo-parola-di-giudice/ http://www.giustiziami.it/gm/uberpop-peggio-di-un-tassista-abusivo-parola-di-giudice/#comments Tue, 26 May 2015 11:43:00 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=4621 UberPop, con la sua bella app colorata  e quell’aria tecno – frizzante, in fondo è come e pure peggio di quei tassisti abusivi che in alcune città, soprattutto al sud, ti avvicinano all’aeroporto con sguardo furtivo per offrirti un ‘passaggio’ a prezzi modici.
Questa almeno è l’immagine che ne esce dall’ordinanza con la quale il giudice di Milano Claudio Marangoni sospende il servizio che permette a chiunque, senza licenza, di scarrozzare per la città improvvisati clienti.

Un fenomeno abusivo 

Il servizio UberPop, scrive il magistrato che ha accolto il ricorso per concorrenza sleale presentato dalle associazioni dei tassisti,  ha determinato “un vero e proprio salto di qualita’ nell’incrementare e sviluppare il fenomeno dell’abusivismo”. “Prima dell’introduzione di tale app – spiega – i soggetti privi di licenza avevano un circoscritto perimetro di attività e di possibilità di contatto con gli utenti, sostanzialmente a livello di contatto personale, menre UberPop consente in tutta evidenza un incremento nemmeno lontanamente paragonabile al numero di soggetti privi di licenza che si dedicano all’attivita’ analoga a quella di un taxi, e parallelamente un’analoga maggiore possibilita’ di contatto con la potenziale utenza, cosi’ determinando un vero e proprio salto di qualita’ nell’incrementare e sviluppare il fenomeno dell’abusivismo”.

Danni irreparabili con Expo

Nessuna pietà per UberPop che aveva provato a difendersi sostenendo di essere solo un intermediario.  “Il servizio – ribatte Marangoni – sembra oltrepassare l’ambito di operativita’ di un mero intermediario e involge aspetti direttamente propulsivi e organizzativi”. E, ora,  va fermato “con urgenza” prima che infligga colpi irreparabili ai tassisti, anche perché c’è Expo: “la peculiare e stringente attualita di UberPop appare certamente oggi accentuata per effetto del previsto consistente numero di visitatori della manifestazione Expo 2015, che pur interessando Milano appare suscettibile di ampliare anche l’afflusso turistico in altre citta’ italiane”. “Il suo crescente successo e la eccezionale capacita’ di diffusione che consente la rete telematica – insiste il giudice  – in un quadro di intensa promozione del servizio rende attuale e sussistente la necessita’ di provvedere in via d’urgenza in quanto gli effetti pregiudizievoli al settore – ove si attendesse l’esito di una causa di merito – risulterebbero non compiutamente risarcibili in termini esclusivamente pecuniari”.

Nessun vantaggio per la collettività e costi bassi

A differenza del car sharing, UberPop “non sembra ingenerare vantaggi alla collettivita’ in termini di riduzione dell’inquinamento atmosferico e consumo energetico, posto che esso sembra al contrario stimolare l’uso di mezzi privati senza che rispetto a tale uso possano essere poste in essere misure di programmazione e regolazione generale della mobilita’ che sembrano unanimemente considerate come lo strumento principale di intervento nel settore del trasporto urbano e non”. E poi, il cuore dlela storia, sono i costi lievi garantiti da UberPop rispetto ai salassi dei tassisti. “La mancata soggezione degli autisti UberPop ai costi inerenti al servizio taxi consente l’applicazione di tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico e non praticabili da tassista. L’illecito sviamento cosi’ determinato di fatto comporta dunque un’alterazione dell’adeguatezza del tariffario imposto ai tassisti in quanto modifica anche il quadro complessivo dei fattori economici che concorrono a determinarlo in concreto (aumento incontrollato dell’offerta) e determina altresi’ ulteriori profili di scorrettezza concorrenziale consistente nella sottrazione degli autisti UberPop dagli altri oneri e limiti cui i tassisti sono vincolati (rispetto di turni prefissati anche in orari in cui la domanda e’ minore) e che incidono anch’essi sulla redditivita’ dell’attivita’ economica di questi ultimi”.

Manuela D’Alessandro

ps Il 10 giugno il giudice Marina Tavassi ha rigettato il reclamo presentato da Uber contro l’inibitoria.

 

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