giustiziami » LIgresti http://www.giustiziami.it/gm Cronache e non solo dal Tribunale di Milano Tue, 15 Apr 2025 11:11:37 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.1 Per i Ligresti lo stesso fatto ‘non sussiste’ a Milano, ma a Torino sì http://www.giustiziami.it/gm/per-i-ligresti-lo-stesso-fatto-non-sussiste-a-milano-ma-a-torino-si/ http://www.giustiziami.it/gm/per-i-ligresti-lo-stesso-fatto-non-sussiste-a-milano-ma-a-torino-si/#comments Tue, 10 Jul 2018 10:56:41 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=11034

Capi d’imputazione ‘fotocopia’ che a Torino hanno portato ad arresti e condanne e a Milano a un’assoluzione ‘perché il fatto non sussiste’, ribadita oggi in appello nei confronti di Paolo Ligresti. Un caso incredibile di contraddizione tra magistrati  di fronte agli stessi fatti, quelli relativi alla gestione delle società di famiglia, che il 17 luglio del 2013 portarono all’emissione di un’ordinanza cautelare per falso in bilancio e aggiotaggio firmata dal gip torinese, su richiesta della Procura sabauda, nei confronti di Salvatore Ligresti (scomparso di recente) e dei figli Jonella, Giulia e Paolo Ligresti. La ‘fortuna’ di quest’ultimo è stata quella di trovarsi, al momento del blitz, in Svizzera da cittadino elvetico. In queste vesti non ha potuto chiedere il rito immediato scelto invece dalle sorelle e dal padre, poi condannati a Torino nell’ottobre del 2016, e ha affrontato da solo un’udienza preliminare trovando un gip che ha dichiarato la propria incompetenza territoriale e ha trasmesso gli atti a Milano. Qui, nel dicembre del 2015, su richiesta dello stesso pm Luigi Orsi il l gup Andrea Ghinetti lo ha assolto col rito abbreviato. Una decisione non condivisa dal procuratore generale Carmen Manfredda che ha impugnato la sentenza ma poi, essendo andata in pensione, ha lasciato il caso alla collega Celestina Gravina che ha invece chiesto e ottenuto l’assoluzione per Paolo, difeso dall’avvocato Davide Sangiorgio, e per l’ex attuario Fulvio Gismondi e l’ex dirigente Pier Giorgio Bedogni. Le motivazioni al verdetto saranno depositate tra 90 giorni e forse a Torino si avrà la saggezza di aspettarle prima di celebrare l’appello di Giulia e Jonella, assistite dai legali Gian Luigi Tizzoni, Lucio Lucia e Salvatore Scuto. Non si può nemmeno dire che siano state date interpretazioni diversi alle stesse vicende perché a Milano ‘il fatto non sussiste’ proprio. Com’è stato possibile? Le interpretazioni sono varie, certo è che all’epoca l’impostazione dell’inchiesta del pm Orsi era meno ‘garibaldina’ di quella della Procura di Torino che intervenne con gli arresti ‘scippando’ di fatto l’indagine poi in effetti risultata di competenza milanese.  (manuela d’alessandro)

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Ligresti-Cancellieri-Cav, il Belpaese del ”tengo famiglia e pure amici” http://www.giustiziami.it/gm/ligresti-cancellieri-cav-il-belpaese-del-tengo-famiglia-e-pure-amici/ http://www.giustiziami.it/gm/ligresti-cancellieri-cav-il-belpaese-del-tengo-famiglia-e-pure-amici/#comments Wed, 20 Nov 2013 16:40:07 +0000 greganti http://www.giustiziami.it/gm/?p=881 Non si ferma la saga da ”amici miei” che vede coinvolto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri per i suoi presunti rapporti con i Ligresti. Tanto che, proprio mentre il Guardasigilli incassa la fiducia del Parlamento malgrado i turbamenti del Pd su quelle telefonate con la compagna e il fratello di ‘Don’ Salvatore, da Milano esce ‘nero su bianco’ il virgolettato di un verbale dell’ingegnere di Paternò: racconta di quella volta che avrebbe raccomandato la vecchia amica a Berlusconi. Una ”segnalazione”, una spintarella, presunta, all’italiana.

E’ il 15 dicembre 2012. Il pm di Milano Luigi Orsi interroga Salvatore Ligresti in una tranche dell’inchiesta Fonsai, quella in cui è indagato per calunnia e corruzione anche l’ex presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini, che per 8 anni avrebbe chiuso un occhio sul gruppo assicurativo anche perché Ligresti gli aveva promesso, tramite Berlusconi, un posto all’Antitrust. E quando il pm gli chiede ”quanto spesso” gli sia ”capitato” di ”segnalare delle persone all’autorità politico-amministrativa”, l’ex patron di Fonsai si ricorda della sua vecchia conoscenza. ”Mi feci latore – ha spiegato – del desiderio dell’allora prefetto Cancellieri che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anziché cambiare destinazione”. E con chi si fece latore? Con il Cavaliere ovviamente, che c’entra sempre.

”L’attuale ministro Cancellieri è persona che conosco da moltissimi anni e ciò spiega che mi si sia rivolta e io abbia trasmesso la sua esigenza al Presidente Berlusconi. In quel caso – ha concluso Ligresti – la segnalazione ebbe successo perché la Cancellieri rimase a Parma”. La risposta del Ministro è affidata ad una nota: ”E’ surreale pensare che in entrambi i casi (i due periodi in cui è stata commissario straordinario a Parma, nel ’94 e nel 2011, ndr), Annamaria Cancellieri abbia potuto chiedere un interessamento per rimanere a Parma, potendo ricoprire incarichi più impegnativi e qualificanti”.

Nelle nuove carte depositate, tra l’altro, altri intrecci amicali e familistici – oltre all’ormai noto caso del figlio del Ministro Piergiorgio Peluso che lavorava in Fonsai – non mancano di certo. Quando si tratta di descrivere il suo rapporto con Berlusconi, infatti, ‘Don’ Salvatore dice: ”Siamo amici di vecchia data, veniamo dalla gavetta (…) con il Presidente si parla di tutto”. E non è un caso poi, come ha chiarito sempre l’ingegnere siciliano, che Marco Cardia, avvocato e figlio dell’ex presidente della Consob, abbia ottenuto in passato un incarico di consulenza legale pagato da Fonsai. ”Non mi è parso un luminare del diritto”, mette a verbale Jonella Ligresti, secondo cui ”non c’è bisogno di diffondersi sulle ragioni” di questa nomina. No Jonella, non c’è bisogno. Tutti, si può concludere, teniamo famiglia e poi ci sono pure gli amici e anche le amanti: l’ex ad di Fonsai Fausto Marchionni per dare un lavoro alla sua fidanzata clandestina compra addirittura un’assicurazione intera, la ‘Liguria’, operazione che si rivelerà un ‘bagno di sangue’. E perfino un finanziamento con nobili fini, quello di Fonsai per i piccoli malati del Bambin Gesù, suona sinistro. I soldi finiscono in quell’ospedale perché lì fa la volontaria la moglie di Giannini. Un arbitro si compra anche con le buone azioni.  (Roger Ferrari e Frank Cimini)

 

 

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