giustiziami » Raffaele Cantone http://www.giustiziami.it/gm Cronache e non solo dal Tribunale di Milano Tue, 15 Apr 2025 11:11:37 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.1 Procura di Milano contro Anac: “Rendete inutili le nostre indagini” http://www.giustiziami.it/gm/procura-di-milano-contro-anac-rendete-inutili-le-nostre-indagini/ http://www.giustiziami.it/gm/procura-di-milano-contro-anac-rendete-inutili-le-nostre-indagini/#comments Thu, 28 Jun 2018 15:44:27 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=10991

Era nell’aria da un po’ ma ora abbiamo l’ufficialità: tra la Procura di Milano e l’Anac è rottura con la prima che accusa la seconda di rendere “inutili” le sue indagini.   La mina salta alla presentazione del Bilancio di Responsabilità Sociale del 2017, un’occasione in cui di solito abbondano le ‘buone maniere’ e i linguaggi affettati. Invece il procuratore capo Francesco Greco prende il bazooka: “In attuazione del protocollo di Intesa del 5 aprile 2016 – si legge nel libretto che riassume un anno di lavoro – l’Anac ha trasmesso numerosi illeciti  da cui si potevano desumere fatti di corruzione. Tuttavia il ritardo con cui le notizie sono state trasmesse e soprattutto le modalità di acquisizione degli elementi (acquisizione di documentazione presso gli enti coinvolti) hanno determinato una discovery anticipata, sostanzialmente rendendo inutili ulteriori indagini nei confronti di soggetti già allertati”.  Un riferimento implicito certo è alle carte mandate in Procura da Raffaele Cantone  sulla vicenda dei milioni di fondi Expo per la giustizia milanese. Troppo tardi, secondo i magistrati che si sono trovati a indagare su una presunta turbativa d’asta relativa alla gestione dei soldi da parte della magistratura milanese e del Comune di Milano a distanza di anni dai fatti. E dopo che Anac è andata ad acquisire cumuli di carte a Palazzo Marino. E’ finita che la Procura di Milano si è liberata dell’indagine, non con un certo fastidio, spedendola a Brescia per potenziali coinvolgimenti di magistrati che si sono occupati del ‘tesoro’ proveniente dall’Esposizione. C’è anche da dire, almeno per questa inchiesta, che organi di stampa tra cui Giustiziami avevano scritto molto tempo prima dell’intervento di Anac ma in Procura non si era ritenuto di intervenire.

Altro terreno di tensioni era stata  l’inchiesta sulla pubblicità delle aste giudiziarie avviata dalla Procura sempre a partire da un dossier di Anac che aveva accolto con un certo stupore, stando a nostre fonti, la richiesta di archiviazione presentata dai pubblici ministeri e poi accolta da un gip.  Secondo l’Autorità, il  bando lanciato nel 2012 dalla Camera di Commercio era stato viziato da “gravi anomalie”. A vincere fu la sola società partecipante, con un ribasso del 72,5%. L’Anac mandò gli atti alla magistratura nel 2015, 3 anni dopo i fatti, mentre l’archiviazione è del maggio scorso. Il rapporto tra l’Authority e la magistratura  era apparso invece idilliaco ai tempi del procuratore Edmondo Bruti Liberati da cui erano arrivati riconoscimenti ad Anac all’epoca dei primi arresti legati a Expo. In serata, Greco ridimensiona parlando di “problemi tecnici” e di “ottimi rapporti con Cantone”.

(manuela d’alessandro)

 

 

 

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Cantone: “Milano capitale morale”. E un grazie alla moratoria no? http://www.giustiziami.it/gm/cantone-milano-capitale-morale-e-un-grazie-alla-moratoria-no/ http://www.giustiziami.it/gm/cantone-milano-capitale-morale-e-un-grazie-alla-moratoria-no/#comments Thu, 29 Oct 2015 10:51:20 +0000 cimini http://www.giustiziami.it/gm/?p=5621

Il ritorno di Milano a “capitale morale”. Lo certifica Raffaele Cantone, il numero uno dell’autorithy anticorruzione in una delle tante esternazioni che caratterizzano il suo attuale incarico e che con ogni probabilità si riveleranno utili per il prossimo, quando l’ex pm anticamorra deciderà cosa fare da grande.

Invece, “Roma non ha gli anticorpi” in vista del Giubileo, aggiunge Cantone. E gli anticorpi di Milano? Ne vogliamo parlare? Era stato meno vago Matteo Renzi ad agosto scorso quando nel decantare il successo di Expo aveva detto un bel grazie a Bruti Liberati “per la sensibilità istituzionale”. Era riferito chiaramente alla moratoria sulle indagini decisa dalla procura ben prima che Expo venisse ufficialmente inaugurata.

Insomma, un bel regalo per non rovinare l’evento che il sistema paese aveva conquistato sbaragliando in quel di Parigi la terribile armata di Smirne. Con il 70 per cento dei lavori di Expo affidati con trattativa privata “perché siamo in grave ritardo”, senza gare pubbliche, il gioco di sponda degli inquirenti era indispensabile.

Del resto per gli stessi fondi Expo destinati alla giustizia i vertici del Tribunale non avevano fatto ricorso a gare pubbliche. Inutile a questo punto chiedersi chi controlla i controllori. Per molto meno si fanno indagini sui comuni mortali che spesso “per scambi di potere”, senza nemmeno un passaggio di quattrini, finiscono in carcere, perché i signori che vigilano sulla legalità (ma solo su quella degli altri) sono inflessibili. Come si suol dire “non guardano in faccia a nessuno”.

E’ una bella favoletta, perché guardano e riguardano, oltre ad avere riguardi. Perché in caso contrario come farebbe un fascicolo, come quello sulla Sea, a essere “dimenticato” per sei mesi in un cassetto della procura e ricomparso magicamente solo a gara d’asta conclusa e senza più alcuna possibilità di compiere accertamenti veri dal momento che i soggetti coinvolti ormai sapevano di essere indagati?

Insomma è la giustizia dei due pesi e delle due misure. La legge che per i nemici si applica per gli amici si interpreta. Petto in fuori e voce tonante Cantone fa i complimenti a se stesso. I soldi di Expo alla politica si sono fermati a Primo Greganti e Gianstefano Frigerio personaggi già rottamati vent’anni fa. Milano è tornata pulita. L’uomo forte di Expo Giuseppe Sala, già dg di Palazzo Marino, si appresta a fare il candidato sindaco del centrosinistra e questo punto pure della procura di Milano.

La moratoria delle indagini sugli appalti con ogni probabilità per ragioni di immagine dell’Expo era stata estesa anche agli scontri di piazza del primo maggio. Ma sul punto pare che la ricreazione non sia infinita. Chiusa Expo e visionati i filmati arriverà il giro di vite per i black-bloc. E’ il modello Torino, copyright di Giancarlo Caselli. Gli appalti del Tav sono onesti e trasparenti, mentre un “compressoricidio” va trattato come il sequestro Moro: finalità di terrorismo. Due pesi due misure. (frank cimini)

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