giustiziami » Tav http://www.giustiziami.it/gm Cronache e non solo dal Tribunale di Milano Tue, 15 Apr 2025 11:11:37 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.1 Cantone: “Milano capitale morale”. E un grazie alla moratoria no? http://www.giustiziami.it/gm/cantone-milano-capitale-morale-e-un-grazie-alla-moratoria-no/ http://www.giustiziami.it/gm/cantone-milano-capitale-morale-e-un-grazie-alla-moratoria-no/#comments Thu, 29 Oct 2015 10:51:20 +0000 cimini http://www.giustiziami.it/gm/?p=5621

Il ritorno di Milano a “capitale morale”. Lo certifica Raffaele Cantone, il numero uno dell’autorithy anticorruzione in una delle tante esternazioni che caratterizzano il suo attuale incarico e che con ogni probabilità si riveleranno utili per il prossimo, quando l’ex pm anticamorra deciderà cosa fare da grande.

Invece, “Roma non ha gli anticorpi” in vista del Giubileo, aggiunge Cantone. E gli anticorpi di Milano? Ne vogliamo parlare? Era stato meno vago Matteo Renzi ad agosto scorso quando nel decantare il successo di Expo aveva detto un bel grazie a Bruti Liberati “per la sensibilità istituzionale”. Era riferito chiaramente alla moratoria sulle indagini decisa dalla procura ben prima che Expo venisse ufficialmente inaugurata.

Insomma, un bel regalo per non rovinare l’evento che il sistema paese aveva conquistato sbaragliando in quel di Parigi la terribile armata di Smirne. Con il 70 per cento dei lavori di Expo affidati con trattativa privata “perché siamo in grave ritardo”, senza gare pubbliche, il gioco di sponda degli inquirenti era indispensabile.

Del resto per gli stessi fondi Expo destinati alla giustizia i vertici del Tribunale non avevano fatto ricorso a gare pubbliche. Inutile a questo punto chiedersi chi controlla i controllori. Per molto meno si fanno indagini sui comuni mortali che spesso “per scambi di potere”, senza nemmeno un passaggio di quattrini, finiscono in carcere, perché i signori che vigilano sulla legalità (ma solo su quella degli altri) sono inflessibili. Come si suol dire “non guardano in faccia a nessuno”.

E’ una bella favoletta, perché guardano e riguardano, oltre ad avere riguardi. Perché in caso contrario come farebbe un fascicolo, come quello sulla Sea, a essere “dimenticato” per sei mesi in un cassetto della procura e ricomparso magicamente solo a gara d’asta conclusa e senza più alcuna possibilità di compiere accertamenti veri dal momento che i soggetti coinvolti ormai sapevano di essere indagati?

Insomma è la giustizia dei due pesi e delle due misure. La legge che per i nemici si applica per gli amici si interpreta. Petto in fuori e voce tonante Cantone fa i complimenti a se stesso. I soldi di Expo alla politica si sono fermati a Primo Greganti e Gianstefano Frigerio personaggi già rottamati vent’anni fa. Milano è tornata pulita. L’uomo forte di Expo Giuseppe Sala, già dg di Palazzo Marino, si appresta a fare il candidato sindaco del centrosinistra e questo punto pure della procura di Milano.

La moratoria delle indagini sugli appalti con ogni probabilità per ragioni di immagine dell’Expo era stata estesa anche agli scontri di piazza del primo maggio. Ma sul punto pare che la ricreazione non sia infinita. Chiusa Expo e visionati i filmati arriverà il giro di vite per i black-bloc. E’ il modello Torino, copyright di Giancarlo Caselli. Gli appalti del Tav sono onesti e trasparenti, mentre un “compressoricidio” va trattato come il sequestro Moro: finalità di terrorismo. Due pesi due misure. (frank cimini)

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Notav, assolto Erri De Luca, teorema Caselli di nuovo ko http://www.giustiziami.it/gm/notav-assolto-erri-de-luca-teorema-caselli-di-nuovo-ko/ http://www.giustiziami.it/gm/notav-assolto-erri-de-luca-teorema-caselli-di-nuovo-ko/#comments Mon, 19 Oct 2015 12:35:13 +0000 cimini http://www.giustiziami.it/gm/?p=5540

“Il fatto non sussiste” dice il giudice a Torino assolvendo Erri De Luca dall’accusa di istitazione a delinquere per l’intervista in cui aveva detto: “Il Tav fa sabotato”. Parola che lo scrittore ribadiva in aula stamattina in sede di dichiarazioni spontanee prima che il giudice si ritirasse in camera di consiglio: “Sabotare è una parola nobile, la usavano anche Mandela e Gandhi, il Tav va sabotato per legittima difesa della salute, dell’aria, dell’acqua di una comunità minacciata”.

I pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino avevano chiesto la condanna a 8 mesi di reclusione. Si tratta degli stessi magistrati che contestano la finalità di terrorismo ai militanti NoTav protagonisti dell’azione al cantiere di Chiomonte e che sono già stati smentiti dalla corte d’assise e per ben due volte dalla Cassazione. Rinaudo è considerato vicino ai “Fratelli d’Italia”, Padalino è un ex militante della federazione giovanile del Pci. Insomma l’arco costituzionale della repressione è ben rappresentato per intero soprattutto se si specifica che i due pm si muovono nell’ambito del teorema Caselli, anche dopo l’andata in pensione del capo della procura.

E il processo istruito contro Erri De Luca è figlio della stessa elucubrazione. Chi tocca il Tav non deve avere spazio, deve essere messso in condizione di non nuocere, anche agitando fantasmi del passato. Del resto in aula i legali della Ltf, la società legata alla Torino-Lione, avevano richiamato il passato politico di Erri De Luca che fu responsabile del servizio d’ordine di Lotta Continua. Caselli poco prima di andare in pensione si era dimesso da “Magistratura Democratica” a causa di un articolo che la stessa Md aveva chiesto allo scrittore per l’agenda 2014. Caselli s’era arrabbiato per le parole di De Luca sull’emergenza degli anni ’70 e sui “Tribunali speciali”. Md choccata dall’addio di Caselli annullerà poi tutte le iniziative di presentazione dell’agenda che non si sa che fine abbia fatto. Probabile destinazione, un rogo.

La sentenza di oggi, almeno a livello della libertà di espressione, mette un punto fermo. Anche se i pm non si arrenderanno e andranno in appello. Come sono andati in appello contro i militanti Notav assolti dall’accusa di terrorismo, vicenda che ha visto in aula il procuratore generale Marcello Maddalena in persona alla prima udienza, sulla base di un ricorso dai toni rancorosi nei confronti della corte d’assise. Caselli era stato pg prima di Maddalena e prima ancora procuratore capo per poi tornare nello stesso incarico. Considerando che la procura generale è l’ufficio che sorveglia istituzionalmente la procura, c’è un conflitto di interessi spaventoso davanti al quale il Csm aveva chiuso entrambi gli occhi. Una sorta di ragion di Stato occulta. Come quella che c’è dietro lo schieramento favorevole all’alta velocità: dalle principali forze politiche, alle imprese, alle banche che controllano direttamente o indirettamente i giornali.

Intanto gli appalti del Tav sembfrano gli unici onesti e trasparenti in un paese che brulica di inchieste sulla corruzione. Chi dovrebbe indagare non vuole rompere il giocattolo per carità di patria. E’ un po’ come la moratoria delle indagini su Expo in procura a Milano per non distrurbare il manovratore, l’evento in corso. Con tanti saluti all’esercizio obbligatorio dell’azione penale, buono da sventolare nei convegni e nei comunicati stampa, al fine di prendere per i fondelli un intero paese (frank cimini)

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