giustiziami » omicidio http://www.giustiziami.it/gm Cronache e non solo dal Tribunale di Milano Tue, 15 Apr 2025 11:11:37 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.1 Omicidio dell’aperitivo, il pm cambia idea sulla pena al fotofinish http://www.giustiziami.it/gm/omicidio-dellaperitivo-il-pm-cambia-idea-sulla-pena-al-fotofinish/ http://www.giustiziami.it/gm/omicidio-dellaperitivo-il-pm-cambia-idea-sulla-pena-al-fotofinish/#comments Thu, 30 Nov 2017 20:55:24 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=9983

 

Succede molto di rado e, quando succede, per gli avvocati ha i crismi dell’evento miracoloso. Nel corso delle repliche, quindi all’ultimo ‘giro’ prima della sentenza, il pubblico ministero Piero Basilone chiede di ridurre la pena per omicidio da 30 a 17 anni e quattro mesi  perché l’imputato e la difesa gli hanno fatto cambiare idea.

Il processo è quello a carico di  Jeison Elias  Moni Ozuna, il dominicano che il 12 novembre 2016 fece fuoco all’ora dell’aperitivo a piazzale Loreto assassinando il 37enne connazionale Rafael Antonio Ramirez.  L’aggressione aveva scatenato polemiche sulla sicurezza tanto da indurre il sindaco Beppe Sala a pretendere dal Governo più militari in città.

Il 14 novembre scorso il pubblico ministero ci era andato pesante: 30 anni col rito abbreviato e l’aggravante della premeditazione e senza generiche.

Nel 99 per cento dei casi, a difesa e imputato non resta che rivolgersi al giudice per convincerlo all’ultimo secondo che la pena è troppo alta. Invece questa volta è il pm a vacillare dopo avere ascoltato gli avvocati Francesca Salvatici e Rocco Romellano e le dichiarazioni spontanee dell’imputato che forniscono elementi di prova alla ricostruzione dei fatti.

Tanto che il gip Stefania Donadeo sposa la nuova linea dell’accusa e lo condanna ‘solo’ a 18 anni riconoscendogli  le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante della premeditazione. Fuori dall’aula, prima del verdetto, il pm, noto per la sua severità ma anche per la sua gentilezza nei modi, riconosci ai difensori di averlo convinto al ricalcolo della pena.

Nell’ambito delle indagini, condotte dalla Squadra mobile, anche grazie alle telecamere era stato possibile ricostruire il ruolo avuto dal dominicano e da un suo complice ancora latitante nell’uccisione di Ramirez per un debito di droga di 10mila euro. L’uomo ancora ricercato avrebbe sferrato le prime coltellate alla vittima, mentre Moni, arrestato nella notte tra il 5 e il 6 dicembre dell’anno scorso, l’avrebbe poi uccisa sparando due colpi di Beretta calibro 7.65.  Con le sue spontanee dichiarazioni il dominicano ha messo a verbale che quel pomeriggio verso le 17, un paio d’ore prima dell’omicidio, il suo complice gli telefonò e gli disse, riferendosi a Ramirez: “Dobbiamo ammazzarlo o mandarlo in ospedale”. All’appuntamento, poi, ha raccontato ancora Moni Ozuna, il complice si sarebbe presentato con pistola e coltello, consegnando la prima a lui. (manuela d’alessandro)

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Madre arrestata per triplice infanticidio intanto Alfano promette: inseguiremo l’assassino http://www.giustiziami.it/gm/madre-arrestata-per-triplice-infanticidio-intanto-alfano-promette-inseguiremo-lassassino/ http://www.giustiziami.it/gm/madre-arrestata-per-triplice-infanticidio-intanto-alfano-promette-inseguiremo-lassassino/#comments Sun, 09 Mar 2014 15:17:29 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=1711 E’ evidente, ahinoi. Il ministro dell’Interno Alfano non ci legge. Avvisatelo! Angelino, leggi giustiziami.it che ti dà le dritte giuste.

Umilmente, per il bene degli investigatori di cui è il capo dicastero ma soprattutto per il suo bene, avevamo già provato a dargli un piccolo consiglio che potremmo sintetizzare così: non commentare, non annunciare, evita i proclami, se le indagini in corso, altrimenti rischi di fare un pasticcio (leggi qui e qui). In questo caso, pasticci da fare non ce n’erano più, ma la figuraccia, quella sì, c’è stata, e si sarebbe potuta evitare.

A Lecco una madre uccide tre figlie piccole, “una tragedia immane” avranno a dire i telegiornali, e in effetti lo è. Una storia orrenda e dolorosa. Succede tutto di mattina presto, la donna uccide le figlie piccolissime, a coltellate, poi si presenta da un vicino sporca di sangue. I carabinieri arrivano immediatamente, com’è logico. La signora viene portata in ospedale perché si è ferita tentando il suicidio dopo il delitto. E lì confesserà davanti agli investigatori e a una giovane sostituto procuratore. Già di primo mattino, le indicazioni ai giornalisti sono chiare: la pista è quella lì, “sarebbe stata” la madre, il perché è tutto da capire ma non c’è altra direzione seria in cui indagare. Certo, il padre delle bambine, anche lui albanese, in un primo momento non si trova. Ma non vive insieme a loro. E infatti si trova in Albania. Cosa che viene presto verificata. Intanto la donna è piantonata in ospedale, i carabinieri aspettano solo che la confessione arrivi.

Poi alle 11.39 l’agenzia Ansa batte questa notizia, un’urgentissima con tanto di stellette: “Tre bimbe uccise: Alfano, non daremo scampo a assassino”. Questo il titolo, mentre il testo attacca così: “Noi non daremo scampo a chi ha compiuto questo gesto efferato. Inseguiremo l’assassino sinché non l’avremo preso e poi lo faremo stare in carcere sino alla fine dei suoi giorni”. Sono le parole di Alfano fedelmente riportate dall’agenzia. Ma come, ma allora forse i carabinieri si sono indirizzati su tutt’altra pista! Se il ministro dell’Interno manda un messaggio di questo genere vorrà dire che c’è un assassino in giro e che va fermato prima che possa fare ancora del male. Vuol dire che l’omicida non può essere quella donna. Il ministro si sarà certamente informato prima di fare un commento così forte. Non può essere altrimenti.
Il resto è noto. La donna confessa, alcuni tg lo spiegano già alle 12, pochi minuti dopo quella dichiarazione. Nelle edizioni seguenti, aggiungono molti altri particolari. Tra chi indaga per chiarire i dettagli di quella tragedia, qualcuno commenta caustico: “Grande tempestività, quella del ministro…Qualcuno gli spiega che abbiamo risolto la vicenda e che non c’è un assassino in libera circolazione? Abbiamo arrestato una madre rea confessa”. Sulle all news continua a campeggiare quel titolo dell’Ansa.

Poi forse qualcuno avvisa il ministro. E allora lui twitta. “Gesto di follia scatenato da separazione dal padre. Enorme tristezza”. Se lo dice il ministro dev’essere proprio così. Gesto di follia scatenato dalla separazione. Ok. Enorme tristezza. Giusto. Provaci ancora, Angelino. Ma anche no.

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