giustiziami » Tronchetti http://www.giustiziami.it/gm Cronache e non solo dal Tribunale di Milano Tue, 15 Apr 2025 11:11:37 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.1 Il vuoto di memoria di De Benedetti al processo contro Tronchetti http://www.giustiziami.it/gm/il-vuoto-di-memoria-di-de-benedetti-al-processo-contro-tronchetti/ http://www.giustiziami.it/gm/il-vuoto-di-memoria-di-de-benedetti-al-processo-contro-tronchetti/#comments Mon, 27 Apr 2015 15:56:04 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=4388 Un vuoto di memoria roboante, tanto che in aula ci si guarda esterrefatti. Carlo De Benedetti, 81 anni pieni di verve, ‘dimentica’ nel processo in cui ha citato per diffamazione Marco Tronchetti Provera di avere patteggiato tre mesi di carcere per falso in bilancio quando era all’Olivetti.

Davanti al giudice, ingaggia un duello aspro col legale  del Presidente di Pirelli, l’avvocato Tullio Padovani, osso durissimo, che passa in rassegna una per una tutte le frasi incriminate del suo assistito, tra cui questa: “De Benedetti è stato molto discusso per certi bilanci Olivetti”.   “Quell’affermazione  è falsa – protesta l’ingegnere  – nessuno ha mai impugnato i bilanci, erano integri e genuini”.  “Le chiedo – insinua allora Padovani –  se lei ha memoria di una sentenza di condanna nei suoi confronti da parte del Tribunale di Ivrea del 14 ottobre 1999, poi passata in giudicato, per falso in bilancio in relazione ai bilanci Olivetti”. “No, non ricordo di questa sentenza perché sarà finita nel nulla l’accusa”, risponde De Benedetti. E il legale: “Non è finita nel nulla, ma con una sentenza di patteggiamento a tre mesi di reclusione per falso in bilancio con risarcimento per l’Olivetti. Le imputazioni – precisa – si riferivano a delle trasformazioni contabili. Lei non ricorda di avere risarcito Olivetti?”. “No”, risponde ancora una volta l’ingegnere. “Eppure questo risulta dalla sentenza – insiste il legale – che mi riservo di produrre. Quindi i bilanci erano criminosamente falsi e lei patteggiò la pena”. In effetti, la sentenza di patteggiamento venne revocata dalla Cassazione nel 2003 perché il bilancio qualitativo non era più previsto dalla legge come reato, ma De Benedetti sembra proprio avere smarrito ogni memoria di quella vicenda.

Cosa aveva detto Tronchetti all’Ansa di così malevolo da indurre De Benedetti a querelarlo, oltre all’accusa sui bilanci? Ecco qua: “L’ingegner De Benedetti è stato molto discusso per lo scandalo legato alla vicenda dell’apparecchiature delle Poste Italiane, che fu allontanato da Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che finì dentro per le vicende di Tangentopoli”. Si capisce che dichiarazioni così riguardano lustri di storia del Paese e infatti le domande dell’avvocato Padovani aprono un mondo.

De Benedetti sparge ‘chicche’ della storia vista da lui. Ci tiene soprattutto a precisare che non fu sbattuto fuori dalla Fiat ma se ne andò accompagnato dallo “stupore e dal parere contrario di Cesare Romiti” perché era in disaccordo con le politiche di Gianni Agnelli. Ricorda quando voleva licenziare più di centomila persone ma l’Avvocato gli spiegò, dopo essere sceso a Roma, che “per ragioni politche non si poteva fare”. “Potevo condividere, c’erano le Brigate Rosse. A quel punto però la mia presenza era inutile, anche se Agnelli venne più volte a casa mia per farmi desistere”. “Fui il primo ad andarmene perché avevo opinioni diverse da Agnelli e per questo l’ufficio stampa della Fiat mi prese di mira”. “E perché non querelò i giornali che scrivevano invece che venne mandato via?”, lo provoca il legale di Tronchetti. “”Mettersi contro l’ufficio stampa della Fiat è una cosa ridicola. Addirittura si inventò che c’era una cordata ebraica che mi sosteneva (per una presunta scalata dell’azienda, ndr), ma chi conosce gli ebrei sa che non chiedono e non danno. E comunque quelle dei giornalisti erano opinioni non suffragate da verità. Qui c’è Romiti che può confermarvi come andarono davvero le cose. E poi potete sentire come testimone anche Ezio Mauro che partecipò a una riunione con me e Romiti”.

Ma alla fine, ingegner De Benedetti, gli domandano  giudice e pm, lei aveva qualcosa di personale contro Tronchetti? “No, solo rilievi pofessionali”, minimizza. Poi ammette che una volta gli è scappato di dire che “è ancor più bravo nella comunicazione che nella rapina”. “Però – puntualizza l’ingegnere – era un’intervista a un festival in mezzo alla campagna a Dogliani, in cui si parlava del sole e della luna. Non era mica Tronchetti l’argomento in discussione”. (manuela d’alessandro)

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La prescrizione salva Tronchetti ma quanto tempo per fissare l’appello http://www.giustiziami.it/gm/la-prescrizione-salva-tronchetti-ma-quanto-tempo-per-fissare-lappello/ http://www.giustiziami.it/gm/la-prescrizione-salva-tronchetti-ma-quanto-tempo-per-fissare-lappello/#comments Fri, 04 Jul 2014 09:09:49 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=2738 E adesso diranno che la Corte d’appello ha le udienze intasate, che i cancellieri scarseggiano, eccetera eccetera. Tutto vero. Per i cittadini che aspettano giustizia può essere un guaio. Per Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli, i tempi lunghi della giustizia milanese si traducono nella certezza di uscire senza danni dalla brutta storia dei dossier illegali raccolti da Telecom quando lui ne era il presidente e a capo della security stava l’ex carabiniere Giuliano Tavaroli. Di tutto quel gigantesco pasticcio, Tronchetti si è trovato alla fine imputato solo per un filone: l’incursione degli hacker di Tavaroli nei computer della agenzia di investigazioni Kroll, che lavorava per i rivali di Telecom Italia nella guerra per il controllo di Tim Brasil.

In primo grado Tronchetti è stato condannato ad un anno di carcere per ricettazione: si sarebbe fatto mandare in busta anonima il dvd con il contenuto dei computer Kroll. Ma il processo d’appello è stato fissato con tempi talmente lunghi da andare verso sicura prescrizione: il ricorso dei legali dell’imprenditore è stato presentato nel novembre dell’anno scorso, ma l’udienza è stata fisssata solo per il 21 ottobre prossimo, quando la prescrizione sarà già scattata da un mese (come riportato oggi da Repubblica). E i giudici, a meno che Tronchetti non rinunci a beneficiarne, non potranno che prenderne atto.

Non è chiarissimo come sia stato possibile che tra ricorso e processo passasse un anno: è vero che la Corte d’appello milanese è carica di lavoro ma in genere per i processi a rischio prescrizione un buco in agenda si trova sempre.

(orsola golgi e oriana lupini)

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L’investigatore privato querela Tronchetti: “Macché spia, i dossier li facevo per te” http://www.giustiziami.it/gm/linvestigatore-privato-querela-tronchetti-macche-spia-i-dossier-li-facevo-per-te/ http://www.giustiziami.it/gm/linvestigatore-privato-querela-tronchetti-macche-spia-i-dossier-li-facevo-per-te/#comments Wed, 05 Feb 2014 15:58:46 +0000 dalessandro http://www.giustiziami.it/gm/?p=1510 L’esecutore dei dossier fabbricati all’ombra di Telecom, Emanuele Cipriani, querela Marco Tronchetti Provera il quale, in un’intervista andata in onda a ‘Presa diretta’ del 27 gennaio scorso, è tornato a sostenere la sua linea processuale: i report illeciti nascevano da iniziative autonome della security guidata da Giuliano Tavaroli e non su indicazione dei vertici aziendali. I dossieraggi, assicura Tronchetti, rispondevano esclusivamente agli interessi “di spie e ladri”.

Sarà la Procura di Roma a indagare sulla denuncia per diffamazione aggravata presentata nei giorni scorso dall’ex titolare dell’agenzia investigativa ‘Polis d’Istinto’, condannato in primo grado a 5 anni e mezzo di carcere, che si è sentito chiamare in causa sia in quanto autore dei dossier, sia perché nella trasmissione di Riccardo Iacona, Tronchetti ha fatto proprio il suo nome. Nella querela, lo 007 ricorda che i processi conclusi hanno sancito una verità ben diversa da quella divulgata dall’attuale Presidente di Pirelli, stabilendo che la Security operava per conto dell’azienda. Cipriani cita la sentenza milanese che lo ha assolto dall’accusa di appropriazione indebita, ribadita dalla Cassazione, secondo cui è provato che “tutte le operazioni fossero eseguite in funzione di un interesse di Telecom e Pirelli e del loro Presidente nel quadro di una gestione dei settori Security conosciute e condivise da tutti i livelli aziendali”. Parole che richiamano quelle del gip Giuseppe Gennari in un’altra sentenza: “Si raffigura in maniera dettagliata la costituzione di una ramificazione dei rapporti radicata ai più alti e riservati livelli istituzionali, impiantata con l’intento di costituire una sorta di scudo contro qualsiasi contraria azione agli interessi aziendali e di Tronchetti proveniente da avversari politici, giornali e concorrenti commerciali, insomma la parola d’ordine è: monitorare tutto”. Tronchetti, all’epoca presidente di Telecom, è stato condannato di reente in primo grado a un anno di carcere per la ricettazione di uno dei dossier. (manuela d’alessandro)

p.s. questa notizia è stata pubblicata oggi anche dal sito del ‘Giornale’ da cui è stata rimossa subito dopo.

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