Differenze di trattamento del caso di Roma Termini e del figlio di Salvini
Tema numero uno. Un uomo probabilmente affetto da disagio psichico, senzatetto, vagabondo, straniero, qualche precedente di polizia, accoltella una turista a Roma. Due bravi carabinieri fuori servizio lo individuano a catturano, in stazione Centrale a Milano, martedì 3 gennaio.
Fermo di polizia giudiziaria. La mattina dopo, mercoledì 4 gennaio, il pm di turno chiede la convalida del fermo e attorno a mezzogiorno la invia al gip. Il giudice fissa l’interrogatorio per le 3 di pomeriggio dello stesso giorno. Alle 18.00 le agenzie scrivono che il fermo è convalidato, alle 18.30 aggiungono i primi dettagli sul provvedimento. Sono passate esattamente 24 ore dal fermo.
Intanto per tutta la mattina e il pomeriggio molti giornalisti attendono di poter intervistare i due carabinieri. Loro sono disponibili, il comando pure, ma ci vuole l’autorizzazione della Procuratore capo, da cui dipende praticamente ogni comunicazione giudiziaria, in seguito alla riforma Cartabia. Ma se non c’è neanche un comunicato sul fermo, figuriamoci se sono autorizzate le interviste.
La nota arriva alle 16.45, autorizzata dalla Procura di Roma. Comunica che l’uomo è stato arrestato – cosa che tutti sanno dalla sera prima – aggiungendo pochissimi dettagli. I giornalisti vengono fatti entrare in caserma all’istante, per intervistare i due militari.
Tema numero due. Il figlio di un ministro viene rapinato per strada da due giovani nordafricani. E’ il 23 dicembre, due giorni prima di Natale. Non è un caso difficile da risolvere, e la parte offesa, accompagnata dal padre in Questura, dà pronta e utile collaborazione. Il 5 gennaio i due rapinatori vengono arrestati, con misura di custodia cautelare firmata dal gip, su richiesta del pm. Sono passati 13 giorni dal fatto. Alle 17.25 del 5 gennaio l’arresto viene comunicato con una tempestiva nota ufficiale.
Dica il candidato (avvocato, giornalista):
- Quante volte ha assistito in vita sua a tempstiche così rapide tra un fermo di pg e la sua convalida.
- Quanto spesso tra la consumazione di un reato e l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare passano meno di 15 giorni.
Determini il candidato (avvocato, giornalista)
- Il livello di disfunzionalità e di ipocrisia istituzionale del sistema di comunicazione affidato ai soli comunicati dei Procuratori della Repubblica. (nino di rupo)
Cospito, botta e risposta tra corte d’assise e questore
Nel giorno in cui escono le motivazioni con cui la corte d’assise di appello di Torino rivolgendosi alla Corte Costituzionale sostiene che l’ergastolo a Alfredo Cospito per un’azione che non ha fatto morti e feriti non si può dare il Questore di Torino in conferenza stampa dice di non escludere il passaggio degli anarchici in clandestinita’.
“È una realtà e un segmento che guardiamo con attenzione perché non escludiamo il passaggio dalla soluzione pubblica della manifestazione alla soluzione clandestina da parte di singoli soggetti”. Così il questore Vincenzo Ciarambino, nella conferenza stampa di inizio anno, interpellato sulle manifestazione anarchiche in solidarietà ad Alfredo Cospito, che si sono svolte anche a Torino, dove è in corso il processo d’Appello per gli attentati a Fossano. “C’è attenzione più che allarme – spiega il questore – perché la componente anarchica qua a Torino ha fatto registrare azioni imprevedibili, scarsamente prevedibili o di difficile prevedibilità. Come ad esempio l’attento alla scuola allievi carabinieri di Fossano di cui si è reso responsabile Cospito o gli attentati alla Crocetta con la classica tecnica del doppio scoppio per attirare e per poi far male. Anche nel recente passato sono stati inviati pacchi bomba da Genova mandate a figure istituzionali dell’amministrazione penitenziaria”. “Continua la nostra attenzione – aggiunge Ciarambino – gli anarchici adesso stanno manifestando in strada e stanno cercando di pubblicizzare quella che loro ritengono essere la sofferenza di Cospito, che è attualmente sottoposto al 41 bis” “Sono frange che non escludiamo possano passare dall’attività di manifestazione in strada all’attività clandestina con alcuni elementi cani sciolti che possano portare a termine attentati contro istituzioni che ritengono responsabili di questa vicenda. Facciamo attenzione a questi eventi e cerchiamo di intercettare ogni segnale e pericolo possibile”,
La corte d’assise di appello invece trasmettendo gli atti del processo di Torino per i pacchi esplosivi di Fossano sostiene la tesi della lieve entità dei danni spiegando che il trattamento sanzionatorio sollecitato dal procurate generale il massimo della pena sarebbe incostituzionale. Insomma il questore mette le mani avanti cercando di influenzare sia la Consulla che dovrà decidere sulla concessione delle attenuanti evitando l’ergastolo sia la Cassazione chiamata a esaminare il ricorso dell’avvocato Flavio Rossi Albertini contro l’applicazione del carcere duro previsto dall’articolo 41 bis del regolamento penitenziario. Le parole del questore ipotizzando il passaggio in clandestinita’ degli anarchici che manifestano solidarietà a Cospito hanno un signicato chiaramevte intimidatorio che non viene colto ovviamente dai giornali e dai politici di tutti i partiti (frank cimini)
Vietata manifestazione per Cospito storia di democratura
La Questura di Milano dice no alla manifestazione di solidarietà per Alfredo Cospito attaccandosi al mancato preavviso da parte dei movimenti anarchici che in un’assemblea avevano deciso di scendere in piazza. Da un punto di vista meramente formale il divieto ci sta ma si tratta di una pessima scelta politica dal momento che si rischia (eufemismo) di aumentare la tensione intorno al caso dell’anarvhico in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso.
Giuseppe Petronzi il questore ha vietato la manifestazione annunciata per domani alle
18 in piazza Duomo in solidarieta’ ad Alfredo Cospito,
l’anarchico in carcere a Sassari in regime di 41 bis.
La decisione della manifestazione era stata presa durante una
assemblea di anarchici e antagonisti e l’invito a partecipare
era arrivato da realta’ come il Galipettes occupato, i cui
militanti erano saliti su una gru del cantiere del teatro alla
Scala per srotolare striscioni contro il carcere duro lo scorso
novembre.
“La Questura di Milano – spiegano da via Fatebenefratelli -
ha notificato il divieto di manifestare nei modi e tempi
annunciati ieri in rete dall’area anarchica che, senza
presentare preavviso alcuno al Questore, ha indetto una
manifestazione per domani 29 dicembre alle ore 18 in piazza
Duomo”. Contro la manifestazione si era espresso anche Riccardo
De Corato, parlamentare di Fratelli d’Italia che aveva chiesto al Comune di intervenire per lo sgombero dell’occupazione.
Insomma c’è il comportamento di istituzioni ottuse che decidono per un divieto senza senso. Intanto Cospito sempre più determinato a digiunare domani riceverà per un’altra visita il medico di fiducia Angelica Melia nel carcere di Sassari Bancali. Nel paese dell’emergenza infinita il divieto di manifestare è un classico e dietro la scelta del Questore c’è solo veramente la politica insieme ai mezzi dì informazione, un quadro unito e compatto tipico delle democrature (frank cimini)
