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Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Addio a Giuggioli, per 18 anni il ‘Presidente’ degli avvocati milanesi.

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Questa notte è mancato all’età di 77 anni lo ‘storico’ Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano Paolo Giuggioli. Il ricordo dell’avvocato Davide Steccanella.

“Per me è stato e rimarrà il mio “Presidente”.
Non che avessimo molto in comune, né che ci frequentassimo extra-Tribunale, anche per ragioni di età, però ero molto affezionato al sempiterno Giuggioli, come si diceva a Palazzo, e oggi la notizia della sua morte improvvisa mi ha reso triste anche se credo che abbia vissuto facendo quello che voleva fare.
Non mi hanno mai molto “appassionato” le campagne elettorali per la elezione del Presidente dell’Ordine e quindi ero poco interessato alle varie accuse di attaccamento alla poltrona che da più parti gli venivano mosse, e molto spesso provenienti da chi su quella poltrona avrebbe voluto subentrare.
Quelle rare volte che per la mia professione ho avuto bisogno di parlare con qualcuno del mio ordine professionale lui era sempre disponibile e sorridente, insomma avevo l’impressione di avere un Presidente, ecco perché ogni due anni il mio primo nel segreto dell’urna voto era sempre per lui.
Anni fa organizzai a Palazzo un importante convegno su un tema che da sempre molto mi appassiona e mi ricordo che la prima volta che glielo proposi mi disse subito di si con entusiasmo mettendomi a disposizione i “potenti” mezzi di cui come Presidente dell’ Ordine poteva disporre, e poi venne a quel convegno e partecipò nel più sentito dei modi.
Voglio però ricordarlo in un episodio gustoso che non c’entra nulla con il solito “palazzo” perché avvenne sulla autostrada Milano-Bologna un accaldato pomeriggio di settembre di qualche annetto fa.
Era un venerdì e stavo andando, in preda alla più bieca eccitazione di fan, ad un atteso concerto di Bruce Springsteen al Palaguti di Bologna, era appena uscito il memorabile CD “The Rising” ed il boss era reduce da un sensazionale concerto di Barcellona, fortunatamente trasmesso in diretta TV da MTV che qualche sera prima mi aveva letteralmente “sballato” facendomi ballare da solo come un idiota a casa mia alle note di “Waiting for a Sunny Day”.
Eravamo in 4 su una macchina scassata guidata da Giorgio, che non era avvocato, ma a quella spedizione partecipavano anche due principesse del foro milanese, Ilaria e Cinzia, accomunate dalla passione per il Bruce.
Eravamo gasatissimi e anche per distrarci da quella insopportabile coda dei fine-settmanieri che ci intasavano la strada mettendo a rischio la irrinunciabile puntualità del nostro arrivo alla agognata meta, cantavamo a squarciagola i pezzi più famosi, e stante la calura, mi pare non andasse l’aria condizionata (anzi lo spero, sennò il tutto sarebbe “ingiustificabile”) sporgevamo fuori dai finestrini gambe e piedi in cerca di frescura, insomma il degrado più bieco, “tanto chi ci vede” pensavamo in preda alla Bossmania.
Ad un dato momento fummo accostati sulla corsia di sorpasso da una vettura di ben altro lignaggio che, nella eccitazione collettiva, tentammo subito di coinvolgere nei nostri inni stonati ed euforici, quando si abbassò il vetro del finestrino del passeggero e sentimmo un implacabile “ragazzi, ma cosa state facendo ?”. Indimenticabile la faccia delle mie due amiche dietro, l’una delle quali, o forse all’unisono non ricordo più, proruppero in uno sgomento “O mamma è il Presidente !”
L’amico Giorgio mi guardò allibito, chiedendomi chi fosse ‘sto fantomatico Presidente, e soprattutto Presidente “de che ?”
Che ne poteva sapere in effetti, il “povero” Giorgio, che nella vita faceva tutt’altro, che noi avessimo un Presidente.
Gran risata, e alla nostra immediata domanda “Presidente venga con noi, che stiamo andando a sentire Springsteen” l’ avvocato Giuggioli ci sorrise, anzi ora che ci ripenso, rise proprio e di gusto ma ci disse “no grazie, sto andando al mare”.
Ciao Presidente, poi quel concerto fu davvero molto bello, così come è stato molto bello, per molti di noi, avere per tutti questi anni un Presidente come…Te. “Meet me in a Land of hope and dream”.