giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Chi indaga sulla loggia Ungheria? Tutti… cioè nessuno

Questo post è stato letto 4020 volte.

Tra le diverse procure e il Csm si è perso il conto di tutti quelli che indagano sulla loggia Ungheria senza che se ne sappia qualcosa considerando particolare importantissimo la complicità dei giornali e dei telegiornali i quali semplicemente non ne parlano. Della loggia di cui l’avvocato Piero Amara aveva ipotizzato (diciamo così) l’esistenza a verbale davanti ai pm di Milano parlando del caso Eni-Nigeria farebbero parte magistrati imprenditori persone con incarichi importanti nel settore pubblico e privato al fine di aggiustare processi e varare nomine al Csm. Insomma una cosa gravissima in qualsiasi caso.
Se la famosa loggia esistesse veramente ci sarebbero responsabilità da accertare. Ma anche in caso contrario, cioè se fossimo alle prese con una bufala, sarebbe inquietante uguale perché bisognerebbe chiedersi per quale motivo Amara avrebbe verbalizzato tali fantasie.
La procura di Milano avrebbe tergiversato (eufemismo) prima di procedere con le iscrizioni nel registro degli indagati secondo il pm Paolo Storari appena assolto a Brescia dall’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio in riferimento ai verbali di Amara consegnati a Piercamullo Davigo all’epoca componente del Csm. Gli atti per competenza sarebbero finiti a Roma e a Perugia. Infine anche a Brescia che entrava in contrasto con i colleghi di Milano in relazione e alle carte sul cosiddetto “depistaggio” in merito al fascicolo Eni-Nigeria.
La loggia Ungheria insomma sembra avviata a ingrossare la lista dei tanti misteri d’Italia e appare forte il sospetto che ciò avvenga perché la magistratura in pratica non gradisce indagare su se stessa. E mancano pure quelle fughe di notizie che caratterizzano da sempre ogni indagine che si rispetti perché i giornali sul punto non tengono passione. Cioè le cronache giudiziarie non vogliono disturbare il manovratore. E va considerato che troppo spesso hanno come “datore di lavoro” quelle procure, quegli uffici inquirenti chiamati a dirimere la questione.
Che i singoli magistrati fin qui coinvolti nelle indagini penali e nei procedimenti disciplinari siano prosciolti o condannati o trasferiti è sicuramente secondario rispetto alla causa principale. Ma questa benedetta loggia Ungheria c’era o non c’era? È esistita davvero? È ancora operativa? Blaterare di riforma della giustizia senza rispondere a tali domande sembra perfettamente inutile. Alla magistratura l’ardua sentenza. Per cui siamo messi non male ma malissimo. (frank cimini)