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Cari giornalisti, siete contenti che l’ente che custodisce le vostre pensioni non cerchi di rimettere in cassa quasi otto milioni rubati agli iscritti attraverso una presunta truffa?
Questo sta accadendo nel processo milanese a Giorgio e Luca Magnoni, padre e figlio, accusati di avere raggirato, attraverso la fallita holding Sopaf di cui erano amministratori, gli enti previdenziali di medici, ragionieri e, appunto, giornalisti. Nell’udienza di oggi hanno chiesto di costituirsi parti civili l’Enpam (Ente Nazionale dei Medici) e la cassa previdenziale dei ragionieri, nessuna istanza invece è arrivata dall’Inpgi.
Come mai? Facciamo un’ipotesi. Forse perché il Presidente dell’Inpgi Andrea Camporese è tra gli indagati in un rivolo di questa indagine? Nel novembre 2014, Camporese aveva ricevuto un invito a comparire firmato dal pm Gaetano Ruta che gli contesta il reato di truffa aggravata. Per la Procura, avrebbe aiutato la Sopaf a incassare 76 milioni di euro acquistando dalla holding le quote del fondo Fip (Fondo Immobili Pubblici) a un prezzo superiore rispetto a quello reale.
Sempre stando alla ricostruzione della Procura, Camporese sarebbe stato avvertito da persone interne all’Inpgi dei rischi dell’operazione, ma avrebbe agevolato la Sopaf “con artifici e raggiri” consistiti nel rappresentare falsamente all’organo amministrativo dell’Ente che che la finanziaria fosse titolare delle quote di Fip. Camporese ha sempre respinto le accuse (“Mi auguro si accerti la correttezza del mio operato”) e gli auguriamo di essere assolto. Nel frattempo, però, è umiliante per chi rappresenta che l’Inpgi non si costituisca parte civile. (manuela d’alessandro)
Fabrizio ha scritto:
La componente Giornalisti Italiani Uniti di Stampa romana già fin da maggio dello scorso anno chiese ad Andrea Camporese, durante una conferenza stampa, di chiarire il ruolo dell’Istituto nella vicenda Sopaf e soprattutto alcuni aspetti inquietanti come le frequentazioni assidue tra il medesimo Camporese e i fratelli Magnoni arrestati per truffa ai danni di diversi istituti previdenziali compreso l’Inpgi. La componente Giu, attraverso i suoi dirigenti, Fabrizio de Jorio e Pierangelo Maurizio, chiese anche le dimissioni di Camporese, indagato per truffa ai danni dell’Istituto che presiede, il quale non solo non rispose alle tante domande a lui rivolte in conferenza stampa, ma sparì dalla circolazione senza fornire alcun chiarimento alle migliaia di giornalisti e giornaliste in merito alla vicenda che vede l’Istituto (Inpgi2) parte lesa per una presunta truffa di 7,6 milioni di euro perpetrata dalla Sopaf dei fratelli Magnoni. Camporese, che percepisce 315mila euro l’anno, più del presidente Usa Obama, fa finta di nulla e anziché costituirsi parte civile nel procedimento contro i Magnoni, risponde evasivamente al presidente dei Giornalisti Iacopino sostenendo che non lui in qualità di presidente dell’Inpgi non parla con gli avvocati che dovrebbero tutelare gli interessi dell’Istituto di cui è presidente!!! Una vergogna!| Ma possibile che i giornalisti italiani siano così babbei????