giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

L’ordinanza con cui il Csm caccia Robledo e gli toglie la funzione di pm

In dieci pagine la sezione disciplinare del Csm getta Alfredo Robledo nell’inferno riservato, prima di lui, a pochi altri. Tra questi al pm Ferdinando Esposito curiosamente pure spedito da Milano a Torino dopo essere stato spogliato come Robledo della funzione di pm.  Sorte analoga subirono i magistrati della Procura di Catanzaro e quelli di Salerno nell’ambito di una guerra con al centro l’indagine ‘Why not’. Andò ancora peggio a un altro pm di passaggio a Milano, Edi Pinatto, che venne rimosso dall’ordinamento giudiziario perché, quando era giudice a Gela, ci mise otto anni per scrivere le motivazioni di una sentenza con cui erano stati condannati sette componenti del clan Madonia.  Oltre alla decisione del Csm trovate anche la difesa di Robledo. (m.d’a.)

ORD. 16.15 ROBLEDO proc. n. 7.15 R.G.C

Udienza cautelare(1) memoria di Alfredo Robledo

“Giustiziato” Robledo, i due pesi due misure del Csm

Alfredo Robledo lascia il posto di aggiunto alla procura di Milano per andare a fare il giudice a Torino. Trasferito. Lo ha deciso il Csm che ha valutato gli sms scambiati da Robledo con l’avvocato della Lega Nord Domenico Aiello quando questi era indagato a Reggio Calabria e venne intercettato. Quei messaggi che al massimo saranno stati inopportuni e ineleganti alla fine pesano molto di più rispetto a cose più gravi. Questa è la forma che è vero che è sostanza ma a volte conta più della sostanza. A quasi un anno dall’esposto presentato da Robledo contro il capo della procura Bruti Liberati il Csm di fatto decide solo su Robledo.

Due pesi e due misure. Come se il fascicolo sulla Sea “dimenticato” da Bruti in cassaforte e finito sul tavolo di Robledo con sei mesi di ritardo fosse aria fritta, un nonnulla. Il pg della Cassazione Gianfranco Ciani ad un certo punto si svegliò dal torpore, quello della giustizia interna alla magistratura, per dire che Robledo doveva andare via da Milano. “L”istruttoria per il resto prosegue”, aggiunse qualche giorno dopo, ma del resto non si è saputo più niente.

Robledo paga per il fatto di aver gridato che il re è nudo. Gli sms con Aiello, vecchi di un anno e mezzo, sono stati tirati fuori al momento opportuno quando servivano per risolvere una situazione che all’immagine della magistratura ha fatto molto male. Quei messaggi servivano per punire l’anello debole della catena, dal momento che Bruti Liberati notoriamente ha un potere che va molto al di là del suo nome e della sua corrente, Md. E infatti non è un mistero che sia stato sostenuto in tutti i modi dal capo dello Stato uscente Giorgio Napolitano che fu tra i suoi grandi elettori.

La pezza è peggio del buco, ma in un certo senso regge. Garantisce il diritto dei magistrati, della categoria e soprattutto dei suoi vertici a fare politica, a compiere scelte politiche in violazione di principi come indipendenza e autonomia, obbligatorietà dell’azione penale buoni da sempre solo per essere sbandierati nelle dichiarazioni pubbliche e nei comunicati stampa.

Della sabbia sulla Sea, dei criteri di assegnazione delle indagini (Ruby e non solo) in pratica non si parlerà più. Il Csm con i suoi due pesi due misure ha fatto giustizia, ha garantito riproduzione di potere. In realtà per chi vuol capire questa storia dimostra che i magistrati sono persino peggio dei politici perchè avrebbero dei doveri in più di essere credibili, di apparire indipendenti, ma alla fine della fiera a lor signori in toga frega niente.(frank cimini)