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Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Berlusconi a Segrate sbaglia festa elettorale
e invita a votare il candidato ‘comunista’

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Ve lo immaginate Silvio Berlusconi che va a sostenere il candidato di quelli che ancora oggi si ostina a chiamare comunisti, anche se magari di comunista hanno ormai ben poco? Un ex cavaliere attorniato da gente che balla il liscio, mentre le salamelle cuociono sulle piastre, come in una vecchia festa dell’Unità, nell’ultimo giorno di campagna elettorale? Bene, è successo. A Segrate, uno dei luoghi cari al suo ‘regno’. Il Comune in cui Silvio ha costruito Milano2, dove hanno sede gli studi Mediaset, su cui incide l’ospedale San Raffaele fondato dall’amico don Verzé e l’ormai nota via Olgettina, che alle ‘olgettine’ diede a lungo ospitalità.
Ieri sera, attorno alle 22.45, raccontano i presenti, tre auto blindate parcheggiano al margine di largo Carabinieri d’Italia, nel centro di Segrate. Dalla vettura centrale scende lui. Lui lui. Preceduto dalla senatrice Maria Rosaria Rossi. Ma la festa è quella del candidato sbagliato, quello sostenuto da una coalizione di centrosinistra. Racconta un testimone: “Berlusconi procede verso il palco, leggermente disorientato. Incrocia dei ragazzi, chiede loro di ricordargli come si chiami il candidato sindaco”. Quelli gli rispondono con un nome maschile, Paolo, suscitando lo stupore dell’ex cavaliere. Il quale sbotta: “Ma come, non era una donna?”. Effettivamente il candidato sostenuto da Forza Italia è proprio una donna. La frittata è fatta. Berlusconi, con quattro esperienze da premier, decine di processi alle spalle, una vita sulla breccia, non è tipo da farsi scoraggiare. Dall’impiccio delle situazioni più difficili sa uscire con una battuta. “E allora voi votate Paolo”, avrebbe detto ai ragazzi. Poi sarebbe filato via in auto.
Altri raccontano una versione leggermente diversa. Berlusconi avrebbe chiesto il nome del candidato, sindaco e avrebbe risposto “e allora tutti a votare Paolo”. Solo in seguito, andando via, notando qualcosa di strano, avrebbe detto ai suoi: “Ma non avevano detto che il nostro candidato era una donna?”. Sarà passato a salutare, alla festa giusta, non distante da lì? Ah, saperlo…
P.s. Con la cronaca giudiziaria questa storia non c’entra, ma Berlusconi è pur sempre colui che in questi anni ci ha fornito più titoli, più storie. Anche questa andava raccontata.
Categoria: Berlusconi