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Il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria accoglie la richiesta di Cesare Battisti di essere declassificato. Da detenuto ad alta sorveglianza a detenuto comune. Suscitando la reazione di Fratelli d’Italia che attacca: “Decisione inaccettabile, soccorso al terrorismo rosso”.
“Per giudicare questi provvedimenti bisogna conoscere le norme e le leggi. Dire che non è accettabile vuol dire ammettere di non conoscere” ha replicato il garante regionale delle persone sottoposte a misure interdettive o limitative della libertà in Emilia Romagna, Roberto Cavalieri che aggiunge: “Questa persona ha seguito l’iter normativo in modo corretto, l’amministrazione penitenziaria ha riconosciuto quello che non poteva non riconoscergli. Declassificazione non significa che l’amministrazione penitenziaria cancella i reati terroristici, ma è una questione gestionale e logistica. Non incide sul tipo di condanna che ha avuto. Vuol dire che diventa un detenuto comune”.
“Ultimo soccorso al terrorismo rosso, una aberrazione dopo anni di latitanza, appena assaggiato il regime carcerario italiano il criminale terrorista ottiene la declassificazione a detenuto comune, una vergogna” sono le parole di Andrea Del Mastro Dellevedove responsabile giustizia di Fratelli d’Italia secondo il quale “ancora più una vergogna che il Dap stia prendendo questa decisione gravissima e scellerata a pochi giorni dal cambio del governo. L’impunita’ del terrorismo rosso non è certamente la politica che il governo di centrodestra intende mettere in campo”.
Il problema era stato sollevato dalla parlamentare del Pm Enza Bruno Bossio che in una interrogazione aveva ricordato che era stato escluso il regime di cosiddetto ergastolo ostativo e che i reati commessi da Battisti risalgono a oltre quarant’anni addietro.
“Sono allibito dalle polemiche – dice l’avvocato difensore Davide Steccanella – Battisti continua a scontare l’ergastolo. Non c’è alcun problema di pena o di vittime, è stata emendata una declassificazione di regime carcerario che non aveva ragione di essere”.
Steccanella ricorda che l’ultimo reato il suo assistito lo aveva commesso nel 1979. “O vogliamo dire che ha bisogno della sorveglianza speciale perché dalla cella non riprenda la lotta armata?” polemizza il legale.
La stessa procura di Milano nei mesi scorsi aveva depositato il parere favorevole alla declassificazione della condizione di detenuto per Cesare Battisti.
Fratelli d’Italia si trova evidentemente sotto sbornia elettorale fino al punto di scambiare una declassificazione per una sorta di scarcerazione. In realtà essendo i fatti reato di Battisti così lontani nel tempo l’ex esponente dei Pac avrebbe potuto beneficiare della condizione di detenuto comune praticamente dal giorno del rientro in Italia. I difensori avevano subito posto il problema spiegando che bisognava amministrare la giustizia applicando la legge senza la necessità di procedere a vendette. Battisti ebbe difficoltà anche a veder riconosciuto il diritto a farsi da mangiare in cella il riso bianco per ragioni di salute. Insomma il
clima politico non lo permetteva. Basta ricordare che ben due ministri ripresero Battisti in manette con i loro smartphone diffondendo poi le immagini. Garbo istituzionale diciamo.
(frank cimini)
Categoria: Nera