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Per i giudici ungheresi la soluzione è una sola, la galera. Lo hanno scritto in risposta alla corte di appello di Milano che chiedeva se fosse possibile sostituire il mandato di arresto europeo per L’anarchico Gabriele Marchesi con gli arresti domiciliari in Italia. Ma il discorso vale ovviamente anche per Ilaria Salis. Infatti i giudici magiari scrivono che Marchesi e Salis fanno parte della stessa “organizzazione criminale”.
Da Budapest insistono sul pericolo di fuga, dicono che Marchesi agli arresti domiciliari scapperebbe anche se sta a casa da mesi e non è scappato. Non c’è peggior sordo di chi buon vuol sentire.
Dice l’avvocato Eugenio Losco: “Si continua ad insistere in termini del tutto astratti sul rischio di fuga e l’impossibilità di applicare una misura diversa dal carcere. Sono considerazioni che non tengono in alcun conto il fatto che Gabriele Marchesi abbia rispettato gli arresti domiciliari cui è sottoposto da oltre tre mesi essendo già pienamente consapevole delle contestazioni ungheresi e del rischio di una pena fino a 24 anni. Proprio per questo la Corte di Appello di Miliano aveva chiesto alle autorità ungheresi perché le esigenze cautelari non potessero essere soddisfatte continuando ad applicare gli arresti domiciliari in Italia conformemente alla decisione quadro 829/2009. Incomprensibile poi come si possa affermare che non sia noto il suo domicilio in Italia visto che è stato trovato e tuttora si trova agli arresti domiciliari proprio nel luogo indicato nel mandato di arresto ungherese”.
Se questa è la situazione non sembra avere probabilità di successo la richiesta di arresti domiciliari in Ungheria che sarà presentata in udienza il prossimo 28 marzo per Ilaria Salis. Il 28 marzo è anche la data della prossima udienza per Gabriele Marchesi. La corte deve decidere se estradarlo o meno e dovrà valutare la risposta arrivata da Budapest che in pratica è la replica del famoso grido di Bracardi “in galera in galera!!”che però aveva almeno il pregio di far ridere.
Con un eventuale no all’estradizione di Marchesi la magistratura ungherese si sfogherebbe ulteriormente su Ilaria Salis e i rapporti con l’Italia si irrigidirebbero in maniera significativa. Anche se il molto presunto lavorio diplomatico dell’Italia con il governo di Orban non pare destinato a modificare in meglio la situazione. Al massimo a sto punto le toglierebbero il guinzaglio e le catene ai piedi in aula lasciando solo le manette.
Intanto c’è un altro anarchico italiano coinvolto negli stessi fatti del 23 febbraio dell’anno scorso a Budapest che rischia di essere estradato. Era stato fermato in Finlandia dove i giudici non hanno ancora deciso cosa fare.
(frank cimini)