giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Le motivazioni della sentenza Sea.
Per il gup “accusa senza fondamento”.

Sentenza Sea

Eccole qua le motivazioni con cui il gup Anna Maria Zamagni ha assolto venerdì  dall’accusa di turbativa d’asta l’ex ad di F2i Vito Gamberale, un altro rappresentante del fondo, Mauro Maia, e il rappresentante della società indiana Srei Behari Vinod Sahai (sea-il-fantasma-di-bruti-in-aula-tutti-assolti-robledo-non-ho-potuto-indagare-a-fondo).

La vicenda è quella, tormentatissima, della vendita di quasi il 30% delle azioni Sea da parte del Comune di Milano a F2i nonché uno dei ‘casus belli’ tra il procuratore Edmondo Bruti Liberati e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo. ( atti-sea-per-6-mesi-la-procura-di-milano-non-ha-fatto-indagini). Nel ‘bocciare’ la tesi di Robledo, il giudice definisce “senza fondamento” la sua ipotesi accusatoria. (m.d’a.)

Sea, il fantasma di Bruti in aula. “Tutti assolti”
Robledo: Non ho potuto indagare a fondo

C’è il fantasma del capo della procura Edmondo Bruti Liberati al settimo piano nell’aula dell’udienza preliminare sull’acquisizione della Sea che si chiude con il proscioglimento di Vito Gamberale, di Mauro Maia e di un manager indiano. Per il gup Anna Maria Zamagni non ci sono elementi tali da portare a un processo. Il giudice fa riferimento a un capo di imputazione “limitato”. Si tratta di parole che paradossalmnete collimano con quanto aveva detto in mattinata il pm Alfredo Robledo che, pur insistendo sulla richiusta di rinvio a giudizio per turbativa d’asta dei tre imputati, aveva precisato: “Non è stato possibile approfondire le indagini”.

E’ l’affermazione che senza citarlo esplicitamente chiama in causa il capo della procura Bruti Liberati i n relazione al ritardo di 6 mesi con cui il fascicolo Sea era approdato sul tavolo di Robledo. “Una mia colpevole dimenticanza” aveva spiegato Bruti. La colpevole dimenticanza fin qui pesa sul destino dell’inchiesta che aveva fatto emergere la guerra interna alla procura di Milano tra Bruti e l’aggiunto Robledo, allora a capo del dipartimento anticorruzione e di recente “sbattuto” a quello delle esecuzioni penali.

Quando Robledo ha il “la” del capo dellufficio per indagare a marzo 2012 sono passati 6 mesi dal momento in cui da Firenze era arrivata la conversazione intercettata in cui Gamberale e Maia parlarono di “gara su misura”. E quando Robledo inizia gli accertamenti la gara per l’acquisizione della Sea è già finita, i giornalli hanno già scritto di quell’intercettazione. Dunque Gamberale e gli altri sanno di essere stati iscritti nel registro degli indagati e di conseguenza non sarebbe fruttuoso intercettarli.

Quando Robledo chiede il rinvio a giudizio sembra consapevole di un’inchiesta dimezzata. E il giudice accoglie in sostanza il contenuto delle memorie difensive, nel senso che valuta l’inesistenza di elementi tali da far pensare che la società indiana abbia accettato la proposta di non partecipare. Robledo aveva insistito sulla necessità di valutare i comportamenti che avrebbe portato a un esito diverso. Il procuratore aggiunto ora dovrà decidere se ricorrere o meno in Cassazione.

Il gup Zamagni è anche relatore al consiglio giudiziario in merito alla querelle Bruti-Robledo, e di conseguenza sul capitolo Sea dove oggi è arrivata la sua decisione. Il giudice sta recitando due parti in commedia. Criteri di opportunità avrebbero dovuto consigliare il giudice di spogliarsi di uno dei due ruoli. Non è stato così. E la circostanza finisce per aumentare le incertezze e le contraddizioni in una vicenda dove il Csm continua a decidere di non decidere. I magistrati insomma scimmiottano i politici, dai quali si proclamano indipendenti e autonomi persino quando si parla di ferie. (frank cimini)

Atti Sea, per 6 mesi la Procura di Milano non ha fatto indagini

Da ottobre del 2011, quando arriva da Firenze la conversazione intercettata tra Vito Gamberale e Mauro Maia sulla gara d’asta per la Sea, a  marzo del 2012, in procura a Milano non viene svolto nessun atto di indagine, nonostante dalla parole scambiate tra i due manager sembri subito chiara l’ipotesi di reato, la turbativa d’asta.

Questo emerge dal deposito degli atti a fine inchiesta dove ora la Procura si appresta a chiedere il processo per Gamberale, Maia e l’indiano Sahari Vinod. E’ la storia del fascicolo “dimenticato” che impiega 6 mesi a passare dal dipartimento reati societari a quello dei reati contro la pubblica amministrazione. In definitiva il procuratore aggiunto Alfredo Robledo può iniziare gli accertamenti solo dopo che il fondo F2I di Gamberale ha acquisito la Sea offrendo un solo euro in più rispetto ai 380 milioni della base d’asta. Si indaga quando gli indagati sanno di essere sotto inchiesta e sono in grado di adottare accorgimenti e precauzioni del caso. Continua a leggere

Sea, riemerge fascicolo “scomparso”, chiusa indagine su Gamberale

A volte ritornano. E’ il caso del fascicolo “scomparso” sulla compravendita della Sea, nato dall’arrivo a Milano da Firenze per competenza di una conversazione intercettata tra  Vito Gamberale, amministratore delegato del Fondo F21 Sgr spa e Mauro Maia, senior partner dello stesso fondo in cui i due parlavano di gara d’asta su misura per l’acquisizione della società di gestione degli aeroporti di Milano.

Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha chiuso le indagini e si appresta a chiedere il processo con l’accusa di turbativa d’asta per Gamberale, Maia e Behari Vinod Sahai, procuratore speciale della società indiana Stei Ltd. Ci sarebbe stato un accordo con l’indiano affinchè questi si astenesse dqal concorrere alla gara ad evidenza pubblica indetta dal Comnune di Milano il 16 novembre del 2011. A Vinod Sahai che accettava la proposta veniva promessa una quota tra il 5 e il 7 per cento delle azioni Sea ad un prezzo pari a quello che sarebbe stato corriposto da F21 in sede di aggiudicazione. Il che avvenne il 16 dicembre 2011 a un prezzo di un euro osuperiore a quello posto a base d’asta, cioè 385.000.01,00. Questo sta scritto nel capo di imputazione. Continua a leggere