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Legali e frequentatori del Palazzo di Giustizia piangono la scomparsa di Giuseppe Di Donato, da tutti conosciuto come Pino, il dirigente delle direttissime andato in pensione da poco e scomparso nei giorni scorsi (nella foto con l’avvocato Debora Piazza). Riceviamo e pubblichiamo un ricordo dell’avvocato Mauro Straini.
Nella parte più buia dei gironi infernali del palazzo di giustizia, piano terra, sezione direttissime, dove la durezza dei processi penali quotidianamente si celebra nel modo più drammatico, la tua cancelleria, per me, per noi avvocati, è sempre stato un porto sicuro.
Gente simpatica, intelligente. E tu più di ogni altro, Pino.
Una questione di stile.
- Ciao Pino, per quel ’299′ ci sono novità, il giudice ha deciso se dare dare gli arresti domicliari?
E quasi sempre le novità erano negative.
- E’ un rigetto. Resta in carcere.
Anzi, lo dicevi con due g: un riggetto, con il tuo indimenticabile accento romano.
Ma lo dicevi in un modo che saperlo da te era un po’ meno peggio: lo dicevi come uno che sa che forse di tutto questo potrebbe anche farsene a meno, però c’è, e allora tocca fassene ‘na ragione, perché così è la vita.
Così è la vita, caro Pino.
Professionale, competente, intelligente, serio, umano, simpatico sempre.
Ciao Pino, ci mancherai. Con te se ne va un pezzo di storia del Palazzo.