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Condannato a 30 anni in primo grado per aver ucciso la sorella, trovata in viale Sarca a Milano, in una serata quasi ‘noir’ di pioggia battente, all’interno di un’auto. Assolto in appello, ma poi la Cassazione annulla. Nell’appello bis, due giorni fa, Pasquale Procacci è stato di nuovo ritenuto colpevole di omicidio aggravato. Pare fosse in aula fino a poco prima della lettura del dispositivo. Ma da allora è sparito. La polizia lo cerca, tecnicamente è “irreperibile”, come spiega una fonte investigativa. Per lui c’è una nuova ordinanza di custodia cautelare.
Del resto, con una condanna in appello a 30 anni di carcere, il rischio che un imputato scappi prima che la Cassazione renda definitiva la sentenza è piuttosto alto. Specialmente se, come nel caso di Procacci, i soldi non mancano. Ha 73 anni e poco da perdere, dispone di un patrimonio immobiliare consistente frutto in parte dell’eredità che starebbe proprio alla base del movente. La squadra Mobile della polizia l’ha cercato a casa, negli altri appartamenti dati in affitto e nella sua abitazione al mare. Non c’è traccia di lui.