giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

L’uomo ‘cavia’ in cella con Kabobo che ‘stava meglio’

Questo post è stato letto 8984 volte.

Va premesso come punto di partenza e dato di fatto, appurato in esclusiva da Giustiziami.it, che quel povero detenuto non aveva il numero di telefono di Anna Maria, Cancellieri ovviamente. Non possiamo sapere, invece, cosa ha pensato quando ha scoperto che avrebbe condiviso una cella di San Vittore con Adam ‘Mada’ Kabobo, il ghanese che lo scorso maggio ha ucciso a colpi di piccone tre passanti a Milano, mentre tre riuscivano a salvarsi. Non avendo telefonate illustri da giocarsi, si sarà rincuorato quando qualcuno, magari di passaggio, gli ha detto ‘guarda che non è proprio matto, stai tranquillo’. Una perizia psichiatrica, d’altronde, solo qualche settimana fa aveva accertato che la persona che gli inquirenti descrivevano come un ‘meteorite’ caduto sulla Terra non era totalmente infermo di mente quando compiva una strage.

‘Ah ok, allora posso stare tranquillo’, avrà pensato il detenuto, un immigrato come Kabobo rinchiuso nel reparto psichiatrico del carcere milanese che scoppia di presenze e anche per quello, forse, ogni buco è buono da riempire. Fatto sta che quell”oggetto non identificato’, considerato processabile dai periti (la perizia è consultabile nella sezione ‘Documenti’) anche perché le cure stavano avendo effetto, ha offerto una buona prova che le terapie stanno davvero funzionando, tentando di strangolare il malcapitato compagno di cella. In nome di quelle ‘voci’, pure ‘di Dio’, che continua a sentire. Pare che nemmeno i legali del ghanese che l’avevano incontrato nelle scorse settimane credessero davvero al fatto che, in quelle condizioni, fosse stato messo in cella con un’altra persona. A questo punto non resta che cercare di capire chi sia più ‘marziano’, dopo Kabobo ovviamente: chi ha deciso di infilare un altro uomo da dargli in pasto nella sua cella o chi ha accertato che il ghanese è schizzato, ma non del tutto. (Roger Ferrari)