giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Doppia fuga dalla toga
L’addio ai grandi processi milanesi
per un alberghetto sul mare in Marocco

Dibattimento Parmalat, fatto. Processo a Berlusconi, provato anche quello. E’ il momento giusto: fuga dalla toga. “Mollo tutto, lascio Milano, provo con una vita diversa, più semplice, a contatto con la natura e con gente normale”. Sara Caletti, molte volte in aula al fianco del professor Carlo Federico Grosso, a gennaio si è cancellata dall’albo degli avvocati. “Cambiare vita significa anche condividere momenti belli con le persone che incontri tutti i giorni. Incontrarle in aula per un processo, beh…”.
La vita diversa è un alberghetto sulla costa atlantica del Marocco, una decina di chilometri a sud di Essaouira. Località con un passato hippie (a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 vi lasciarono le proprie tracce Jimi Hendrix e Cat Stevens) che ha molto poco a che vedere con la severità del palazzo di Giustizia del Piacentini. Anche il marito di Sara è un avvocato, Alessandro Cesaris, socio dello studio Della Sala & Associati. “In epoca ormai remota ho seguito il processo di Piacenza per la strage del Pendolino (otto morti e quasi trenta feriti, ndr). Più di recente, come parte civile, il caso Aleotti-Menarini a Firenze (truffa ai danni dello Stato)”. Lui aspetterà giugno per cancellarsi dall’albo, quando la coppia si trasferirà. “Appena nostra figlia avrà finito la prima elementare. Dall’anno prossimo andrà alla scuola francese”, spiegano.
In Marocco hanno rilevato una proprietà affacciata sull’oceano, al margine di una spiaggia di surfisti. Si chiama Auberge de la Plage. Di turismo, dicono, non ne sanno niente. Un’altra sfida. Continua a leggere

Nella ‘guerra’ tra pm, il gip dice no al sequestro di una barca

Nella guerra interna alla procura di Milano dove i procuratori aggiunti si contendono le inchieste spunta la storia di una barca che il pm Claudio Gittardi aveva sequestrato ritenendola profitto del reato di corruzione nella disponibilità dell’ex consigliere regionale Gianluca Guarischi, con il gip Fabio Antezza che dice di no e non convalida il sequestro.

L’inchiesta è uno stralcio del processo in corso a carico di Guarischi che, secondo l’accusa, avrebbe fatto da intermediario tra gli imprenditori Lo Presti padre e figlio e pubblici ufficiali da identificare nell’ambito di appalti della sanità. Tra gli indagati figurano tra gli altri l’ex governatore Roberto Formigoni, l’ex assessore alla sanità Bresciani e l’ex direttore generale Lucchina. Continua a leggere

La clamorosa requisitoria che ‘assolve’ Dolce e Gabbana

‘Botte’ per tutti. Per la Guardia di Finanza, per la Procura e i giudici di primo grado che hanno cucito un’accusa addosso agli stilisti Dolce e Gabbana che “contrasta col buon senso giuridico” e gli è costata nel giugno dell’anno scorso la condanna in primo grado a un anno e otto mesi di carcere per omessa dichiarazione dei redditi. Mai richiesta di assoluzione è stata sostenuta con più vigore da un rappresentante della pubblica accusa con affermazioni che ‘superano’ il processo investendo le relazioni tra giustizia e finanza. Tra un fendente e l’altro, il pg Gaetano Santamario Amato a un certo punto ’esplode’ persino in una dichiarazione d’amore verso gli imputati: “Un grande gruppo industriale presente nel mondo che nel 2004 pensa in grande e decide di trasferirsi nel Paese con la Borsa più vivace in Europa, il Lussemburgo”. Una realtà economica che, “in controtendenza con l’industria italiana”, scoppia di salute e non scappa nel Granducato per beffare il fisco ma per crescere quando “i  tempi sono maturi”. Continua a leggere

Rognoni da’ 894mila euro all’avv. Ripamonti e poi lo nomina suo legale

Oggi Antonio Rognoni, ormai ex  dg di Infrastrutture Lombarde,  è rimasto muto durante l’interrogatorio di garanzia giustificandosi col fatto che non ha ancora nominato un avvocato di fiducia dopo la revoca dei precedenti. Le carte dell’inchiesta che tocca anche l’Expo ci svelano l’identità del suo precedente legale e soprattutto la ragione per cui non può più difenderlo. E’ l’ex Presidente della Camera Penale Daniele Ripamonti che non ci fa una gran bella figura  negli atti dell’indagine in cui si ipotizza una gigatesca rete di affari e favori.  Il suo nome – si legge in un’informativa della Guardia di Finanza di Milano -  spunta nella lista dei consulenti di Ilspa in possesso di uno degli arrestati, Pier Paolo Perez, capo dell’ufficio gare della società operativa ‘Infrastrutture Lombarde società per azioni’,  al cento per cento di proprietà del Pirellone.  Continua a leggere

Cronache dalla trincea di Procuropoli
amici e avversari si contano

Toc toc. “Chi è?”, chiede Alfredo Robledo dal suo ufficio. “Amici!”, rispondono i due pubblici ministeri che bussano scambiandosi un sorriso. E la porta si apre. A Palazzo di Giustizia, in questi giorni, va in scena la ‘conta’ di chi sta con chi. Basta mettersi tranquilli un paio d’ore (l’esperimento è stato effettuato da chi scrive stamattina) in un punto qualsiasi del corridoio al quarto piano per godersi frammenti dello sceneggiato ‘Procuropoli’ che vede contrapposti il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e l’aggiunto del dipartimento reati contro la pubblica amministrazione Alfredo Robledo.  Poco prima in mattinata Bruti era entrato nell’ufficio di Ilda Boccassini, una delle ‘nemiche’ individuate da Robledo nel’esposto al Csm. Visita ricambiata poco più tardi nell’ufficio del capo dalla ‘rossa’, accompagnata dall’altro obiettivo della lettera – denuncia, il capo del pool reati societari Francesco Greco, che sta a Robledo come il gatto al topo o viceversa. E alcuni pm, quando parlano tra loro, sembrano Cassano e Balotelli nelle immagini televisive in Parma – Milan di domenica scorsa, quando si confidavano con le mani davanti alla bocca chissà cosa.  Alle quattro del pomeriggo in ‘ Procuropoli’ irrompe l’ospite Paolo Ielo, pm ora di stanza a Roma in visita agli amici milanesi. Viene accolto da baci e abbracci bipartisan, e davanti a lui all’improvviso si manifesta l’indicibile. Bruti Liberati bussa alla porta di Robledo! E qui finisce la puntata perché sono in corso degli arresti nell’ambito di un’indagine coordinata da Robledo che coinvolge gli ex vertici di Infrastrutture Lombarda. Bruti convoca una conferenza stampa. Titoli di coda, per ora. (manuela d’alessandro e roger ferrari)